Punto Nave
Tratta dei migranti, Giovanni Falcone sarebbe andato in Libia a cercare i mandanti…
Il “metodo Falcone”, se veramente applicato, creerebbe certamente non pochi imbarazzi in chi governa e ha governato questo paese.
Cronaca - di Ammiraglio Vittorio Alessandro
Di fronte all’Assemblea generale dell’Onu Giorgia Meloni ha rivendicato al proprio governo l’aver applicato il metodo investigativo di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino al traffico di esseri umani. Una dichiarazione che pare uno sventolio di vessilli meritevoli di ben altra considerazione.
Vero è che la tratta dei migranti ha caratteristiche molto simili a quelle della mafia, l’una e l’altra imprese criminali con ramificazioni finanziarie in vari settori, ed è altrettanto certo che entrambe si avvalgono di importanti coperture politiche e legami internazionali. “Segui i soldi e troverai la mafia”, diceva Falcone, convinto appunto di occuparsi “non solo di un problema locale o italiano, ma di un fenomeno che interessa l’economia mondiale“. La rivendicazione di Meloni di aver condotto la lotta agli scafisti “con il metodo di Falcone e Borsellino: segui i soldi” (così ha detto) si riferisce però miseramente alle indagini dell’ultimo miglio, consistenti nella raccolta di affrettate testimonianze e nello svuotamento delle tasche dei disperati sul barcone, per vedere chi di loro possegga più soldi (così procedono molte indagini indiziarie alla ricerca degli scafisti).
Troppo poco. Proverei piuttosto a capire chi intercetta i migranti in territorio libico e tunisino, chi li rinchiude in galera per sottoporli a “orrori inimmaginabili” (così certificati proprio dall’Onu), e ancora chi li abbandona nel deserto o li avvia ai barconi senza sorte per poi catturarli in mare e riportarli indietro. Nel gergo, si chiamano “mandanti”. Ma anche i poteri forti bisognerebbe individuare, coloro che proteggono tale criminalità e ne incassano i proventi, anche politici. Risalendo – come Falcone e Borsellino avrebbero fatto – la filiera dell’organizzazione, forse scopriremmo di quali coperture e finanziamenti essa gode, e di quali sostegni all’estero. Il “metodo Falcone”, se veramente applicato, creerebbe certamente non pochi imbarazzi in chi governa e ha governato questo paese.