Esplode il Medio Oriente
Ultimatum Onu a Netanyahu: “Il Libano non sarà un’altra Gaza”
“La comunità internazionale deve mobilitarsi per il cessate-il-fuoco”. Il bilancio delle vittime è salito a 558, rimasti uccisi anche due membri dell’Unhcr
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Bombardamenti a tappeto (1.600 raid in 24 ore), centinaia di morti, assassinii mirati, migliaia di sfollati. Libano, la nuova Gaza. Nel Paese dei Cedri è guerra totale. Sono sempre più intensi i bombardamenti di Israele, colpiti 1.100 obiettivi di Hezbollah. Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani in Libano è salito a 558, tra cui 50 bambini, 94 donne e 4 paramedici. Lo ha affermato il ministero della Salute libanese, come riporta Al Jazeera.
Due membri dello staff dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) sono stati uccisi ieri nei raid israeliani in Libano. Lo annuncia il direttore generale dell’organizzazione Filippo Grandi su X. Grandi ha criticato gli attacchi aerei israeliani che, a suo dire «Stanno incessantemente mietendo centinaia di vittime civili». «A nome di tutti noi dell’Unhcr, le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie, ai loro amici e ai loro colleghi» ha aggiunto.
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Gli attacchi di Israele in Libano di lunedì
La giornata di lunedì, con almeno 492 morti di cui almeno 35 bambini e 58 donne e oltre 1.600 feriti sotto i raid continui di Israele contro Hezbollah è stata la singola giornata più sanguinosa per il Libano dalla fine della lunga guerra civile del 1975-1990. Lo si legge sui media libanesi e internazionali. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), i caccia dell’Aeronautica militare hanno sganciato circa 2mila munizioni su obiettivi di Hezbollah in Libano nel corso della giornata di lunedì. I jet da combattimento dell’Idf hanno colpito circa 1.500 obiettivi di Hezbollah, secondo l’esercito. I droni ne hanno colpiti centinaia di altri. «Non dobbiamo dare tregua a Hezbollah, accelereremo le operazioni offensive», ha dichiarato il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, nella sua valutazione della situazione attuale tra Israele e il gruppo sciita filo-iraniano. «Dobbiamo continuare a lavorare con tutte le nostre forze. La situazione richiede un’azione continua e vigorosa in tutti i settori», ha detto.
Bombardamenti incessanti e incessanti tentativi di eliminazioni mirate. Il comandante di spicco di Hezbollah, a capo dell’unità missilistica del gruppo ucciso nell’attacco dell’Idf a Beirut, è stato identificato con il nome di Ibrahim Qubaisi. Lo hanno riferito due fonti della sicurezza libanese citate da Reuters e rilanciate da The Times of Israel. In precedenza, il portale Ynet aveva identificato Qubaisi come l’obiettivo dell’attacco dell’Idf nel distretto nella capitale libanese. «Decine di migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case tra ieri e oggi (lunedì e martedì per chi legge, ndr) in Libano e il loro numero continua a crescere», ha detto Matthew Saltmarsh, portavoce dell’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), durante una conferenza stampa a Ginevra. «Siamo profondamente preoccupati per la grave escalation di attacchi a cui abbiamo assistito ieri» – ha aggiunto Saltmarsh. «Le Nazioni Unite» – ha aggiunto – «trovano estremamente allarmate la improvvisa escalation delle ostilità tra Israele e Hezbollah in Libano». «Ci sono decine di bambini tra le centinaia di persone uccise e le migliaia ferite negli attacchi israeliani di lunedì sul Libano meridionale e orientale, che hanno terrorizzato i più piccoli e causato la chiusura di tutte le scuole». Lo afferma Save the Children, secondo cui l’escalation regionale sta minacciando la vita di oltre 345mila bambini vicino al confine.
John Kirby invita gli americani a lasciare il Libano
«Gli americani in Libano devono andarsene ora, finché ci sono ancora voli disponibili». È quanto afferma il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, mentre divampa la violenza tra Israele e Hezbollah. Lo riportano i media internazionali. «Il popolo del Libano, il popolo di Israele e il popolo del mondo non possono permettersi che il Libano diventi un’altra Gaza». Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel suo intervento alla 79esima Assemblea generale. «La comunità internazionale deve mobilitarsi per un cessate-il-fuoco immediato, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e l’inizio di un processo irreversibile verso una soluzione a due Stati» ha concluso.
La risposta arriva da Gerusalemme. «Continueremo a colpire Hezbollah in Libano e chi ha un razzo nel salotto non avrà più una casa» ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu con un post su X in un video registrato da una base dell’Idf. Il premier israeliano si è rivolto poi al popolo libanese e ha sottolineato che «la nostra guerra non è contro di voi, ma contro Hezbollah. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, vi sta portando sull’orlo del baratro», ha aggiunto Netanyahu. «Ieri vi ho detto di evacuare le case dove il gruppo islamico ha messo un missile nel soggiorno e un razzo nel garage. Chi ha un missile nel soggiorno e un razzo nel garage non avrà una casa», ha proseguito annunciando nuovi raid. «Liberatevi dalla morsa di Hezbollah, liberatevi dalla morsa di Nasrallah, per il vostro bene», ha concluso il premier israeliano. Guterres invoca l’arma della diplomazia. Netanyahu imbraccia la diplomazia delle armi. E il Medio Oriente esplode.