La guerra alle porte dell'Europa
Ucraina: attentato a Zelensky sventato, Putin si riserva la possibilità di usare armi nucleari in caso di aggressione
Anche in caso di attacco all'alleata Bielorussia, ha chiarito Putin. Il piano dell'Fsb secondo Kiev. E intanto Trump: "Sono un grande amico di Trump, e questa è una cosa buona"
Esteri - di Redazione Web
Il Presidente della Russia Vladimir Putin ha annunciato di riservarsi il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione contro la Federazione e la Bielorussia da parte dell’Ucraina. “Anche nel caso in cui il nemico, utilizzando armi convenzionali, crei una minaccia critica alla nostra sovranità”, ha detto il Presidente russo, citato dalla Tass, durante una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale dedicata alla deterrenza nucleare.
Le dichiarazioni arrivano dopo il via libera del Parlamento Europeo all’uso da parte dell’Ucraina delle armi fornite dall’Europa in territorio russo, anche a lungo raggio. E nel giorno in cui è emersa da Kyev la notizia di un nuovo tentativo di attentato al Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. E menomale lo stesso Zelensky aveva detto all’ABC che la fine della guerra era “più vicina alla fine” di quanto si pensi, a patto di continuare a sostenere Kyev, si capisce. Putin ha presieduto oggi la riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale dedicato alle proposte per un aggiornamento della dottrina sulla deterrenza nucleare. Ha parlato della questione “con il massimo grado di responsabilità” considerandola “una misura estrema per proteggere la sovranità del Paese.
- Ursula rischia di allargare la guerra: aggressione a Mosca a fini difensivi…
- Zelensky presenta il “piano della vittoria” ucraina: all’Onu accusa Mosca di pianificare attacchi agli impianti nucleari
- Nell’Europa della guerra la sinistra è ancella della destra in Parlamento
- Europa vota guerra: destra e sinistra spaccate, sull’Ucraina maggioranza e Campo Largo vanno in pezzi
“Ma allo stesso tempo – ha aggiunto – vediamo che la situazione attuale militare-politica sta cambiando in modo dinamico, e siamo obbligati a tenerne conto, compreso l’emergere di nuove fonti di minacce militari e rischi per la Russia e i suoi alleati”. Gli scenari che prevedono un intervento sono previsti nei “Fondamenti della politica statale nella sfera della detterrenza nucleare” secondo i quali l’impego è consentito in caso di un’aggressione con armi di distruzione di massa o con armi convenzionali, qualora ciò minacci l’esistenza stessa dello Stato.
E quindi Mosca prenderà in considerazione l’utilizzo in caso di “informazioni attendibili su un lancio massiccio di armi aeree e spaziali e sul superamento del confine di Stato. Mi riferisco ad aerei strategici o tattici, missili da crociera, droni armamenti ipersonici e altri aerei”. Contestualmente all’Onu il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha dichiarato che “la Russia prepara un attacco a Zaporizhzhia (dove si trova la centrale nucleare più grande d’Europa, ndr) che potrebbe provocare un disastro nucleare e costringere milioni di civili al freddo e al buio durante l’inverno. Ma le radiazioni non conoscono confini”.
L’attentato fallito a Zelensky
Sempre oggi è emersa da Kyev la notizia di un nuovo attentato a Zelensky fallito. Lo scorso novembre lo stesso presidente ucraino aveva detto di esser scampato ad almeno cinque tentativi di assassinio dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022. I servizi di sicurezza ucraini hanno svelato di aver sventato un piano dell’Fsb russo per rapire e assassinare Zelensky e altri alti dirigenti di Kiev e che prevedeva di reclutare gli assassini fra i militari addetti alla protezione del presidente ucraino.
Il piano sarebbe stato supervisionato da Maxim Mishustin, Dmitry Perlin e Alexey Kornev, dirigenti della quinta sezione del servizio segreto russo. Un piano “regalo” a Putin. Oltre a Zelensky, nel mirino ci sarebbe stato anche il capo dei servizi segreti militari ucraini (Hru), Kyrylo Budanov. Il Kyiv Independent ha fatto sapere che due colonnelli del servizio di sicurezza amministrativo ucraino (Udo) sono stati arrestati.
L’endorsement di Trump a Putin
“Sono un grande amico di Putin, e questa è una cosa buona”, ha detto Donald Trump durante un comizio in North Carolina ribadendo che con lui alla Casa Bianca “non sarebbe mai scoppiata la guerra” in Ucraina. “Biden e Harris hanno ricoperto Zelensky di soldi americani ma il Paese è stato distrutto e non basterà tutto il denaro del mondo per ricostruirlo”. Ha aggiunto che l’amministrazione democratica vuole “inviare soldati Usa a combattere in Ucraina”.