La Divina
Federica Pellegrini: “Maternità tosta, senza i nonni con Matilde non ce l’avrei fatta”
Alla vigilia della sua partecipazione a Ballando con le Stelle, la star del nuoto italiano si racconta. "Ne è valsa la pena, di tutto, delle lacrime, dei dolori, degli infortuni, di alcune prime pagine dei giornali". Ha avuto una figlia con il marito Matteo Giunta
Sport - di Redazione Web
Federica Pellegrini a tutto campo. In un’intervista a Il Corriere della Sera si è raccontata alla vigilia della sua partecipazione alla trasmissione Rai1, Ballando con le Stelle. “Ne è valsa la pena, di tutto, delle lacrime, dei dolori, degli infortuni, di alcune prime pagine dei giornali”, ha detto anche se non andrebbe via di casa come ha fatto, da giovanissima. “Non lo rifarei, a 16 anni sei troppo fragile. Ora che ripenso a quei momenti con l’occhio da mamma, non so come abbia fatto la mia a trovare la forza per dire vai, è il tuo sogno, seguilo. Ho una mamma tosta”. Perché Pellegrini, con il marito Matteo Giunta, della piccola Matilde.
Una maternità che è anche stata tosta. “Sono sempre stata molto magra e vedere il corpo che cominciava a cambiare non è stato facile, anche perché all’inizio desideravamo tenere per noi questa nuova condizione ma io mi vedevo diversa e temevo che tutti capissero il mio stato. Ma quando la pancia si è messa in mostra definitivamente e ormai la notizia era di dominio pubblico, ho capito che quel girovita non più sottile non era poi così male. So che può far sorridere, ma l’unica cosa che non ho mai tollerato e con la quale anche oggi faccio fatica a convivere è l’esplosione di un seno importante. Ho imparato ad accettarlo perché è funzionale alla causa, ma non lo sento mio”.
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Cinque volte alle Olimpiadi, la prima volta ad Atene nel 2004 con un argento a 16 anni, a Pechino l’oro, record su record. Si è goduta finalmente le Olimpiadi a Parigi, da spettatrice. Ha provato nostalgia soltanto del gruppo, anche se poi il nuoto è uno sport individuale. Ha aperto un’Accademia di nuoto con il marito, fino a quest’anno si è svolta a Livigno. Ha ammesso che senza il marito, ovviamente, non ce l’avrebbe fatta, ma anche che “senza i nonni, non ce l’avrei fatta”. I nonni che a prescindere dai piani per incrementare la natalità e ogni misura o propaganda, restano l’unica affidabile forma di welfare per chi vuole mettere un figlio al mondo. Anche per la Divina.
“Sono convinta che ci sia in atto una grandissima rivoluzione femminile, ma – ha detto a proposito del mondo in cui vivrà la figlia – allo stesso tempo vedo tante storture: i femminicidi, le donne che lavorano sono in netta minoranza rispetto agli uomini, hanno salari più bassi, faticano a fare carriera. Se da un lato ho una grande speranza per lei nel futuro, dall’altro dico sempre a Matteo che dobbiamo proteggerla, farle capire quali possono essere i segnali di pericolo, aiutarla a comprendere quando una relazione non è sana. Abbiamo avuto tutti relazioni sbagliate nella nostra vita però esiste sempre un limite che non va superato e credo che dobbiamo spiegare ai giovani d’oggi qual è questo limite. Vivono tutto in maniera molto ossessiva. Non so se sia frutto del loro essere quotidianamente dentro un mondo virtuale in cui mostrano a chiunque tutto quello che fanno: si sentono giudicati per un like in più o in meno, come se questo definisse quanto valgono”.