Il decreto sicurezza
Se Cafiero de Raho chiede rigore contro i poveri e garanzie per i più ricchi…
Lo spirito di questo decreto: reprimere il dissenso e punire il disagio sociale. Introdurre nuovi reati e aumentare le pene per comportamenti che sono frequenti soprattutto nelle zone più povere e marginali della società.
Giustizia - di Piero Sansonetti
Onorevole Cafiero De Raho, ho ascoltato con interesse il suo intervento alla Camera contro il decreto sicurezza. Lo ho condiviso quasi tutto. Lei ha denunciato con nettezza le caratteristiche e lo spirito di questo decreto: reprimere il dissenso e punire il disagio sociale. Introdurre nuovi reati e aumentare le pene per comportamenti che sono frequenti soprattutto nelle zone più povere e marginali della società.
Giusto. Noi, su questo giornale, siamo andati appena un po’ oltre e abbiamo detto che si tratta di un decreto di ispirazione fascista. Lei non lo ha detto però lo pensa. Purtroppo ho ascoltato anche un altro suo intervento alla Camera. Nel quale chiedeva la cancellazione dei benefici penitenziari per chi ha peccato contro la pubblica amministrazione. Onorevole De Raho, così non funziona. O si è a favore della repressione o contro. È insopportabile, lei lo sa, chi chiede rigore contro i poveri e garanzie per i più ricchi. È insopportabile anche il contrario. Poveri e ricchi sono uguali e ugualmente devono essere garantiti contro i soprusi e la sopraffazione dello Stato. Se non si fa così si perde sempre.
P.S. Lei ha detto: “I luoghi dove si riuniscono quelli che non hanno permesso di soggiorno”. Perché usa giri di parole? Si chiamano Cpr, cioè carceri, carceri per chi non ha commesso delitti. Sono un’infamia. Vanno aboliti. Rompa con le vecchie idee Conte-Salvini e lo dica a voce alta.