Jannik ancora sotto esame
Cosa rischia Sinner per il caso doping, la Wada può fare ricorso al Tas: l’ipotesi di squalifica, i punti classifica e i soldi
Altro che caso chiuso, come questa mattina titolavano diversi quotidiani italiani. Per Jannik Sinner esistono ancora rischi legati alla positività accertata il 10 marzo scorso al Clostebol, uno steroide anabolizzante, durante il torneo di Indian Wells negli Stati Uniti.
Il numero uno al mondo del tennis maschile, fresco vincitore domenica del suo secondo torneo dello Slam, lo US Open, è infatti ancora sotto la lente d’ingrandimento della Wada, l’Agenzia mondiale antidoping. “La valutazione del caso è ancora in corso”, spiegano dalla Wada, che si richiama al punto 13.2.3.5 del codice antidoping per motivare la decisione di non chiudere il caso Sinner.
Il caso doping di Sinner
Facciamo però un passo indietro. Come detto il 10 marzo scorso Sinner risulta positivo ad un controllo antidoping, positività riscontrata anche nel secondo test effettuato 8 giorni dopo. Il tennista italiano non riceve alcuna sospensione: assieme ai suoi legali il 23enne ottiene una sospensiva motivata dall’assunzione involontaria del Clostebol, rilevato in milionesimi di grammo, tramite l’ormai ex preparatore Umberto Ferrara, che avrebbe dato lo spray al fisioterapista Giacomo Naldi, che doveva curarsi un taglio e poi avrebbe massaggiato Sinner a mani nude.
Spiegazione e risultati dell’antidoping convincono l’ITIA, l’International tennis integrity agency: il successivo processo sportivo, discusso da Sport Resolution, un servizio indipendente e no profit di risoluzione di controversie in ambito sportivo, scagiona il tennista italiano.
Perché la Wada può ancora presentare ricorso
Il caso però non è chiuso. La Wada può infatti ancora ricorrere al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, in Svizzera. Nelle scorse ore era emersa confusione sui media italiani per quanto riguarda le tempistiche per un eventuale ricorso: da codice la Wada ha infatti 21 giorni per farlo, ma la discriminante è quando far scattare il “conto alla rovescia”.
Non dal giorno della pubblicazione della sentenza, che avrebbe portato la scadenza alla mezzanotte del 9 settembre, ma da quando l’Agenzia mondiale antidoping entra in possesso delle carte, come si legge al punto 13.2.3.5 del codice antidoping.
Alla Wada la documentazione completa del caso Sinner è arrivata solamente la scorsa settimane, dunque Sinner resta ancora in un limbo.
Cosa rischia Sinner
Cosa rischia dunque Sinner in caso di ricorso? La Wada, tenendo conto dell’esito delle analisi che hanno riscontrato una presenza minima della sostanza proibita, il Clostebol, potrebbe chiedere una sanzione minima: una delle ipotesi è una squalifica di sei mesi.
Per Jannik la sanzione sarebbe però retroattiva: il numero uno al mondo perderebbe i punti e i montepremi conquistati dal 10 marzo ad oggi, periodo in cui il 23enne ha portato a casa non solo lo US Open ma anche i tornei di Miami, Halle e Cincinnati.