Il "Boccia gate"

Caso Sangiuliano, Boccia racconta la sua verità: “Viaggi sempre pagati dal Ministero, lui è sotto ricatto”

Politica - di Redazione

5 Settembre 2024 alle 15:58

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Maria Rosaria Boccia e il ministro Sangiuliano
Maria Rosaria Boccia e il ministro Sangiuliano

Ha lasciato sbollire la situazione per una nottata e una mattina, il tempo di lasciare liberi i giornali di commentare l’intervista di Gennaro Sangiuliano al Tg1. Poi è tornata ad affidare i suoi pensieri e riflessioni, ma soprattutto le sue stoccate, al suo profilo Instagram.

Parliamo ovviamente di Maria Rosaria Boccia, la “quasi Consigliere per i grandi eventi” che puntualmente è rispuntata nel web per rispondere alle parole del ministro della Cultura ed ex amante, come confessato da Sangiuliano nell’intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci dove ha parlato di “rapporto personale affettivo, di tipo personale”.

La risposta di Boccia a Sangiuliano

L’imprenditrice-influencer di Pompei ha dunque risposto per le rime a Sangiuliano, ma soprattutto ha tirato in ballo una terza persona. “Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni – scrive Boccia -. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità. Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale. Non sono io a esercitare ricatti o pressioni; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico”.

Quindi altre accuse: “La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, “una che si vuole accreditare”, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e “un amore culturale”. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o “l’altra persona”, sfruttando un momento strategico per il Paese?”, le parole di Boccia in cui evoca appunto una “terza persona” coinvolta nella vicenda.

L’intervista di Boccia a La Stampa

Ma il carico da novanta Boccia se lo riserva in una intervista a La Stampa, col quotidiano di Torino che decide di pubblicare alcune anticipazioni già nella serata di giovedì.

Il contenuto, le dichiarazioni di Boccia, sono esplosive e diventano un problema evidentissimo per Sangiuliano, il governo e la premier Meloni, che solo mercoledì aveva “blindato” il ministro della Cultura decidendo di respingere le sue dimissioni.

Ma cosa ha detto l’imprenditrice di Pompei? Nell’intervista ribadisce di non essere lei la ricattatrice in questa storia, anzi. “Ci sono alcune persone che lo ricattano per delle agevolazioni che hanno avuto”, dice Boccia nell’intervista. A Federico Monga racconta di aver conosciuto Sangiuliano “il 5 agosto” dello scorso anno.

Poi elenca quelle che per lei sono una serie di bugie dette da Sangiuliano nell’intervista al Tg1 e nei giorni precedenti. “Ero sempre con il ministro, non in trasferte brevi ma sempre in trasferte lunghe. Lo accompagnavo da consigliera per i grandi eventi” e sulle trasferte “ho sempre saputo che pagava il Ministero, come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria”, rivela l’ormai ex “fiamma” di Sangiuliano.

Nell’intervista parla anche dalla questione del G7 della Cultura. Boccia spiega di aver fatto “un sopralluogo” con Sangiuliano per il G7 “e il ministro ne ha approfittato per verificare alcuni scavi”. “La mail del 5 luglio è stata pubblicata da Dagospia e non da me” e il contenuto era “l’alternativa dei due percorsi che gli altri ministri che partecipano al G7 avrebbero dovuto fare” e il programma, sottolinea l’imprenditrice. La nomina a Consigliera per il ministro della Cultura “ho letto che è stata firmata sia da me che dal ministro, come si può ascoltare dall’audio. Non è andata a buon fine ma penso che questa sia una spiegazione che debba dare l’istituzione e non io”.

L’intervista di Sangiuliano al Tg1

Mercoledì sera Sangiuliano nell’intervista al Tg1 aveva rivelato di aver presentato le sue dimissioni alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “che le ha respinte”. Poi si è difeso mostrando alle telecamere le ricevute con i pagamenti effettuati per farsi accompagnare da Boccia nei suoi appuntamenti, che ha sostenuto sarebbero stati effettuati con il suo conto personale.

Sangiuliano ha detto di non aver mai favorito Boccia nell’esercizio delle sue funzioni e di aver stoppato la sua nomina a “Consigliere per i grandi eventi” dopo essersi fatto consigliare con amici legali e col suo capo di gabinetto “che mi hanno fatto notare che tutto ciò poteva configurare un potenziale conflitto di interessi”.

“Lei sarà venuta al ministero credo quattro, cinque volte, non di più. In vista di questa nomina ha incominciato a interloquire con una serie di soggetti del ministero ma su aspetti marginali, del tutto marginali”. Sangiuliano ha smentito la nomina e sulla voce femminile che sarebbe intervenuta ha spiegato: “Ricordo che in una discussione con mia moglie lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. Potrebbe essere stata carpita questa conversazione, io non lo so”.

Il ministro ha smentito che Boccia abbia partecipato alle riunioni sul G7. “Ha interloquito su aspetti marginali come il menù o sull’opportunità di fare dei gadget”. I documenti sul G7 postati da Boccia sui social non sarebbero né classificati né riservati, ha aggiunto Sangiuliano, che poi si è detto “assolutamente” non ricattabile. “Io non sono assolutamente ricattabile, io ho dimostrato di non aver utilizzato denaro pubblico. Mi sembrerebbe strano che qualcuno pensasse di aprire un’inchiesta su relazioni private e relazioni personali che sul piano della morale possono essere censurabili ma non vedo profili giuridici”.

di: Redazione - 5 Settembre 2024

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