Era in Calabria
Morto il Garante nazionale dei detenuti D’Ettore, malore in vacanza per l’ex parlamentare di Forza Italia
Un grave lutto ha colpito oggi il mondo della politica e della giustizia. È morto all’età di 64 anni Felice Maurizio D’Ettore, attuale Garante nazionale dei detenuti ed ex parlamentare nelle fila di Forza Italia. D’Ettore è morto in Calabria, dove si trovava in vacanza con la famiglia, a causa di un malore.
Tanti i messaggi di cordoglio arrivati dalla politica, a partire da quello del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che parla di “perdita incolmabile” e ne ricorda “l’integrità morale e la grande preparazione intellettuale, manifestata anche nella sua ultima funzione quale Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Tutti ci stringiamo commossi attorno alla famiglia con l’affetto più profondo e la gratitudine per tutto quello che ci ha dato”.
Anche dalle opposizioni arrivano messaggi simili. Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Pd, ha espresso “a nome mio e di tutto il Partito democratico, nonché dei membri Pd delle commissioni giustizia di Camera e Senato, profondo cordoglio per la prematura scomparsa di Felice Maurizio D’Ettore, garante nazionale dei detenuti. Alla sua famiglia e ai suoi cari le più sentite condoglianze”.
La nomina di D’Ettore a Garante dei detenuti
La nomina, nel settembre del 2023, di D’Ettore a Garante nazionale dei detenuti fu al centro di un duro scontro politico per il passato e le competenze sul tema delle carceri e dei detenuti dello stesso D’Ettore.
Professore di Diritto privato a Firenze, dopo aver militato a lungo in Forza Italia, dal 1994 al 2021, passa in Coraggio Italia con Giovanni Toti. Dieci giorni prima del voto, dopo aver realizzato che la sua nuova casa politica non l’avrebbe ricandidato alle politiche del 25 settembre 2022, D’Ettore si sposta in Fratelli d’Italia che dopo un anno lo nomina a presidente del Garante dei detenuti.
Assieme a lui nella terna dei Garanti vi sono l’avvocata romana Irma Conti, indicata dalla Lega, e Mario Serio, professore ordinario di Diritto Privato Comparato nell’Università di Palermo, in quota opposizione. A far scoppiare il caso l’esclusione di Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, che pure era stata scelta dopo un colloquio con il capo di Gabinetto del Ministro per poi essere misteriosamente scartata dopo una email di rettifica.
Di fatto una lottizzazione del ruolo del Garante, non a caso aspramente criticata da Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino: “È una scelta fatta col bilancino della politica di spartizione tra una maggioranza e un’opposizione unite da una visione carcerocentrica. Si è persa l’occasione di poter avere con Rita Bernardini nell’ufficio del Garante un’autentica fi gura di garanzia dell’intera comunità penitenziaria fatti di detenuti e di detenenti”.