Ai vertici dello sport italiano
È guerra per il CONI col governo Meloni, Malagò sulle barricate punta a Milano-Cortina 2026: spunta l’ipotesi FIGC
Per il Presidente i Giochi invernali di Milano-Cortina e quelli del Mediterraneo a Taranto "sono frutto dell’attività di lobbing con i miei colleghi". Fdi: "Avvicendamento dettato dalla legge"
News - di Redazione Web
Per Giovanni Malagò, Presidente del CONI, ci si può pure alzare dalla poltrona, “ma non prima che la partita sia finita, soprattutto se si sta vincendo. Come faccio a perdermi il finale?”. Lo ha dichiarato al Corriere dello Sport dopo che nelle battute finali delle Olimpiadi di Parigi era emerso clamorosamente il caso della sua permanenza per un ulteriore mandato a capo del Comitato Olimpico. Il ministro dello sport del governo Meloni Andrea Abodi aveva parlato di “ciclo alla fine”, Malagò in conferenza stampa aveva risposto che “dire una cosa così è una caduta di stile. Non me lo aspettavo da lui, io non lo avrei fatto”.
Malagò è al suo terzo mandato, cominciato nel febbraio del 2013. È appena tornato da Parigi con 40 medaglie, eguagliato il bottino totale di Tokyo che sembrava irraggiungibile, ma più ori, 12, e argenti. È anche membro a titolo individuale del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed è presidente anche della Fondazione Milano Cortina 2026. “Io vorrei dare seguito al lavoro di questi anni, si chiama spirito di servizio, il desiderio personale è quello di completare il percorso arrivando fino a Taranto (i Giochi del Mediterraneo, ndr) e alle Olimpiadi del 2026 – ha detto sempre al Corriere dello Sport – eventi per i quali mi sono esposto come non mai, cosa che mi viene internazionalmente riconosciuta. Milano-Cortina e Taranto sono frutto dell’attività di lobbing con i miei colleghi”.
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Le “spinte politiche” per il CONI
Chiaro l’obiettivo, Malagò ha rivendicato che il CIO ha dettato che il mandato del CONI scade il 30 maggio 2025, a pochi mesi dall’apertura dei Giochi invernali, e quindi le frasi dell’allenatore Julio Velasco che ha ringraziato il CONI dopo aver vinto l’oro alle Olimpiadi con la Nazionale femminile di pallavolo e i contatti con diversi atleti. “Almeno venti atleti mi hanno chiesto se era vero che li stavo lasciando”. E ancora: “Le spinte contrarie sono esclusivamente politiche, non hanno niente a che fare con lo sport”.
L’ipotesi FIGC per Malagò
Secondo la legge però è stato raggiunto il limite dei mandati, una norma che non vale per i presidenti federali, che non sono enti pubblici, sempre che vengano eletti con due terzi del consenso. Il CONI tuttavia è un ente pubblico. A rincarare la dose il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Mareschi, responsabile dello sport nel partito della premier Meloni: “Un suo avvicendamento, come peraltro impone la legge, rientra nell’ambito del normale ricambio dei vertici, che riguarderà anche le stesse federazioni sportive. Il mio auspicio è che Malagò possa continuare a ricoprire un ruolo di primo piano nel mondo dello sport italiano”. Il Corriere della Sera ipotizza una possibilità per lui alla Figc, la Federcalcio.