La pugile alle Olimpiadi

Parla Imane Khelif: “Smettetela con il bullismo, combatto per la dignità delle donne”

La pugile al centro del caso delle Olimpiadi Parigi e delle controversie nel mondo della boxe. "Non mi interessa l’opinione di nessuno, sono venuta qui per una medaglia e per competere per una medaglia". Il padre: "È un'eroina"

News - di Antonio Lamorte

5 Agosto 2024 alle 13:50

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Algerian boxer Imane Khelif poses for a photo after an interview with SNTV at the 2024 Summer Olympics, Sunday, Aug. 4, 2024, in Paris, France. (AP Photo/Vadim Ghirda) Associated Press/LaPresse
Algerian boxer Imane Khelif poses for a photo after an interview with SNTV at the 2024 Summer Olympics, Sunday, Aug. 4, 2024, in Paris, France. (AP Photo/Vadim Ghirda) Associated Press/LaPresse

Quelle di Parigi 2024 saranno anche le Olimpiadi di Imane Khelif. “Non mi interessa l’opinione di nessuno”, ha detto nella sua prima intervista a un media internazionale dopo che è esploso il suo caso ai Giochi. “Sono venuta qui per una medaglia e per competere per una medaglia. Certamente gareggerò per migliorare ed essere migliore e, se Dio vuole, migliorerò, come ogni altro atleta”. Khelif è finita nell’occhio del ciclone, è stata chiamata trans, intersessuale, perfino uomo. La politica ha strumentalizzato il caso senza alcuna prova o evidenza. Non solo lei è finita nell’occhio del ciclone, anche la collega Lin Yu-ting, da Taiwan. Quando quest’ultima ha vinto il suo ultimo incontro contro Svetlana Kamenova Staneva  l’avversaria bulgara ha fatto il segno X con le mani, riferimento ai cromosomi. Entrambe, comunque, hanno vinto i loro primi due incontri arrivando già a conquistare una medaglia.

Di Tiaret, villaggio nell’Algeria Occidentale, Khelif quando era ragazzina giocava a calcio, prima di appassionarsi alla boxe. Faceva dieci chilometri in pullman per allenarsi. Al sito dell’Unicef ha raccontato di aver cominciato e continuato con la boxe per i bulli che la perseguitavano e che per continuare ha dovuto scontrarsi anche con la famiglia, perché il pugilato è uno sport prettamente maschile. Per anni ha venduto rottami metallici da riciclare e il cous-cous che la madre cucinava per strada.

All’Afp il padre Omar ha confermato di aver provato a fermarla. “Mia figlia è una ragazza, è cresciuta da ragazzina, è una ragazza forte e coraggiosa. Le è stato insegnato ad avere una forte volontà, nel lavoro e nella formazione”. Ha mostrato i documenti d’identità e il certificato di nascita della figlia. “È una delle eroine dell’Algeria. Se Dio vuole, ci onorerà con una medaglia d’oro e innalzerà la bandiera nazionale a Parigi. Questo è stato il nostro unico obiettivo fin dall’inizio”. Il caso è definitivamente esploso con l’incontro in programma con l’italiana Angela Carini, la strumentalizzazione da parte dei politici del governo Meloni, l’abbandono dell’atleta Azzurra dopo appena 46 secondi.

L’appello di Imane Khelif

Imane Khelif ha rilasciato un’intervista a SNTV, video partner sportivo dell’Associated Press. Un appello. “Mando un messaggio a tutte le persone del mondo per sostenere i principi olimpici e la Carta olimpica, per astenersi dal bullizzare tutti gli atleti, perché questo ha effetti, effetti enormi”, ha dichiarato Khelif. “Può distruggere le persone, può uccidere i pensieri, lo spirito e la mente delle persone. Può dividere le persone. E per questo, chiedo loro di astenersi dal bullismo”. Khelif ha ringraziato il Comitato Olimpiaco Internazionale e il presidente Thomas Bach per aver sostenuto la sua partecipazione quando il caso è esploso, ha raccontato di non guardare molto i social anche perché c’è un team di salute mentale che tiene gli atleti lontani dalle piattaforme, ha raccontato che la sua famiglia è preoccupata per lei.

Il caso di Imane Khelif

Khelif si è trovata all’improvviso anche al centro di una lotta che divide il mondo della boxe. L’International Boxing Association (IBA) l’ha sospesa dai Mondiali dell’anno scorso dopo che aveva partecipato ai mondiali dell’organizzazione per anni. Una decisione scaturita da gender test i cui risultati non sono stati resi noti in maniera trasparente. Il Presidente russo Umar Kremlev aveva parlato di cromosomi maschili e livelli di testosterone troppo alti per combattere con altre donne. Stessa sorte per Lin. Il CIO, che ha sospeso l’IBA per problemi di amministrazione e corruzione, ha ammesso entrambe le atlete ai Giochi. La Federazione algerina è ancora membro del CIO.

L’Olimpiade di Imane Khelif

Dopo aver vinto il suo secondo incontro con l’ungherese Hamori è esplosa in lacrime. Ha parlato della sua vittoria come di una questione che riguarda la dignità delle donne. “Non riuscivo a controllare i miei nervi”, ha detto Khelif nell’intervista. “Perché dopo la frenesia mediatica e dopo la vittoria, c’era un misto di gioia e allo stesso tempo, ero molto colpita, perché onestamente, non è stata una cosa facile da affrontare. È stata una cosa che danneggia la dignità umana”. Khelif ritornerà sul ring domani, martedì 6 agosto, contro la tailandese Janjaem Suwannapheng, per la semifinale della sua categoria, limite dei 66 chili al Roland Garros.

5 Agosto 2024

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