L'appello
No alla nostalgia per i manicomi
Il nostro SSN è in grave crisi. La debolezza dei Dipartimenti di Salute Mentale espone sempre più le persone con sofferenza e i loro familiari a un’inaccettabile stato di abbandono. Invece di puntare sulle tante opportunità offerte dalla legge Basaglia, il ddl Zaffi ni offre vecchie, fallimentari ricette. Una deriva repressiva e neomanicomiale da respingere
Giustizia - di Redazione Web
Il disegno di legge 1179/2024 “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale” presentato il 27 giugno dal senatore Zaffini (da altri ventidue senatori di Fratelli d’Italia e due di Noi Moderati), preoccupa e indigna chi, come noi, ha a cuore il diritto alla salute mentale di ogni persona, sancito dalla nostra Costituzione e affermato con la legge 180/78, la cosiddetta Legge Basaglia, che ha posto fine a secoli di abusi nei confronti di migliaia di persone obbligate all’internamento nei manicomi, restituendo loro libertà, dignità e accesso ai diritti.
Sappiamo bene che la riforma Basaglia, pur positiva e ricca di successi, non è stata pienamente applicata. Mentre oggi una grave crisi colpisce il nostro Servizio Sanitario Nazionale, indebolito da tagli e spinte privatistiche, e si sfalda la rete, spesso ancora precaria, dei servizi sociali nei territori. Lo stato di debolezza dei Dipartimenti di Salute Mentale che devono assicurare il diritto alla salute mentale e alle cure, espone sempre più le persone con sofferenza e i loro familiari a un’inaccettabile condizione di abbandono, di prestazioni frammentate, per lo più farmacologiche, di internamento in strutture residenziali istituzionalizzanti e cronicizzanti. Crescono stigma e pratiche non rispettose dei diritti, la più estrema è la contenzione meccanica. Gravissima è la situazione nelle carceri e nei centri per migranti. Mentre crescono povertà e insicurezza, le operatrici e gli operatori del servizio pubblico, delle cooperative sociali, delle organizzazioni del terzo settore operano in condizioni difficili, di estrema debolezza e precarietà che si riflettono sulla qualità dell’assistenza. Così anche le esperienze più qualificate e avanzate rischiano di arretrare.
Di fronte a questa situazione, che espone a grandi bisogni e a gravi problemi le persone con sofferenza mentale, i loro familiari e gli stessi operatori, invece di potenziare e finanziare le tante opportunità offerte dalla legge 180, sperimentate con successo in molte realtà del nostro paese, il disegno di legge Zaffini offre vecchie, fallimentari ricette.
Soluzioni che propongono, di nuovo, la pericolosità della persona con sofferenza, che ritorna ad essere oggetto di controllo e custodia. Ritornano “misure di sicurezza” speciali (in capo a “Ministro dell’interno e Ministro della Giustizia, sentito il Ministro della Salute), che riportano ai tempi di una psichiatria manicomiale controllata da Viminale e Potere giudiziario. Infine vengono sdoganati per legge “misure e trattamenti coattivi fisici, farmacologici e ambientali” (con modalità che evocano senza nominarlo il regolamento manicomiale del 1909), invece di valorizzare ed estendere le pratiche di alcuni servizi che operano da tempo senza il ricorso alla contenzione. Il TSO raddoppia la durata a 15 giorni, “prolungabile”. Vengono previste, per gli ASO e i trattamenti urgenti in attesa del TSO, non ben definite “strutture idonee per l’effettuazione di osservazioni cliniche”, un possibile aumento del numero degli SPDC, quindi di servizi ospedalieri, invece di potenziare i servizi territoriali previsti dalla Legge 180. Si prevede l’istituzione in carcere di non ben identificate “sezioni sanitarie specialistiche psichiatriche” … dove é possibile effettuare il TSO – in contrasto con la Legge 833/78 che lo prevede negli ospedali generali. Viene aumentato il numero di posti in ogni Rems – invece di abolire il Codice Rocco “doppio binario” – non imputabilità – e di strutture speciali per i folli autori di reato, invece che misure alternative alla detenzione e al carcere, luogo patogeno e criminogeno. Insomma un disastro, e proprio nel centenario di Franco Basaglia.
Noi non intendiamo subire questa deriva repressiva e neomanicomiale: da subito – con questo Appello – respingiamo i disvalori e i contenuti del DdL Zaffini e quindi con un richiamo alla mobilitazione, anche in vista della II Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale convocata a Roma il 22 e 23 novembre 2024, che deve diventare un grande momento di lotta e di proposta per affermare “Salute Mentale per Tutti: riprendiamoci i Diritti”.
LE PRIME ADESIONI:
Associazioni – Coordinamento nazionale per la Salute Mentale; ConF.Basaglia; UNASAM; Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica; ass. Franca e Franco Basaglia; Lisbon Institute of Global Mental Health; ass. Salute Diritto Fondamentale; ass. Archivio Basaglia; Psichiatria Democratica; ass. Antigone; StopOpg; SOS Sanità; Salute Internazionale, Rete Salute Welfare Territorio; La Società della Ragione; Club SPDC No Restraint; , Campagna per la Salute Mentale Milano, Cipes Centro d’Iniziativa Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria; Fondazione Zancan; ass. Forum Salute Mentale, Curiosamente APS (LO), LiberaMente OdV Lovere (Bg), Coop. Clarabella Iseo, Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica, Associazione Insieme per la Disabilità ODV, Dedalus Cooperativa Sociale, Associazione Festiva dei Matti, Associazione “Tutti in Volo”(FG), Progetto “Sportiva…Mente”(FG) “Rete Italiana Noi e le Voci”, …
Firmatari – Benedetto Saraceno, Giovanna Del Giudice, Mauro Palma, don Virgilio Colmegna, Giovanni Rossi, Nerina Dirindin, Maria Grazia Giannichedda, Gisella Trincas, Alberta Basaglia, Fabrizio Starace, Francesco Maisto, Antonello D’Elia, Pietro Pellegrini, Cristiano Zagatti, Stefano Cecconi, Valentina Calderone, Stefano Anastasia, Patrizio Gonnella, Grazia Zuffa, Franco Corleone, Peppe Dell’Acqua, Pietro Barbieri, Tiziano Vecchiato, Andrea Morniroli, Daniele Pulino, Anna Maria Accetta, Vito D’Anza, Gavino Maciocco, Macio Fada, Giulio De Nicola, Giovanni Galluccio, Michele Passione, Domenico Tancredi, Raffaele Barone, Guido Pullia, Stefania Amato, Felicia DiFrancisca, Enrico Cavalli, Anna Garbelli, Massimo Mari, Eros Lamaida , Roberto Buoninconti, Enrico Tresca, Gaetano De Mattia, Donato Morena, Enzo Cuomo (Vocidal Manicomio), Giancarlo Pera, Mario Novello, Maria Bagnia, Emilio Lupo, Domenico Castronuovo, Roberta Meazzi, Doralice Malanchin, Stefano Naim, Sara Manzoli, Simona di Rosa, Vittorio Agnoletto, Antonio Luchetti, Gianfranco Pitzalis, Carla Rizzo, Natalia Barillari, Roberto Pezzano, Günther Plaickner, Ermelinda Zeppetelli, Fausto Antonio Campanozzi, Carmína Conte, Emanuela Ferri, Eleonora Garofalo, Denise Amerini, Simonetta Duretto, Antonello Murgia, Maria Antonella Barbagallo, Anna Felcher, Gabriella Ferrari Bravo, Silvia Lorenzini, Sandra Zampa, Margherita Medugno, Paola Borghesi, Fiamma Negri, Giuseppe Aragno, Mirco Zanaboni, Antonio Barbone, Michele Tancredi, Grazia Turchi, Alfio Stefanic, Mario Varrucciu, Piero Infantino, Marco Balboni, Ezio Cristina, Alice Banfi, Giovanna Sangineto, Antonia Coppola, Alessia Maria Giura, Sirio Morini, Rocco Michelangelo Canosa, Chiara Giunti, Benedetta Innocenti, Anna Poma, Gianfranco Rizzetto, Antonio Macri, Giorgio Carrai, Daniela Cataldo, Rosa Landa, Michele Catiniello, Carlo Minervini, Margherita Sestieri, Luigia Cimatti, Vincenzo Cuoco, Filippo Cantalice, Adele Vignola, Loredana Cerutti, Genny Zambelli, Maria Luisa Mattiuzzo, Antonio Andreoli, Giuseppe Pillo, Giovanna Barlassina, Gian Luca Garetti, Roberto Budini Gattai, Lorenzo Strik Lievers, Paola Ceccherini, Marcello Macario, Elena Scirea, Elena Zidda, Loretta Tononi, Rosa Maria Caliandro.
Per aderire scrivi a: info@conferenzasalutementale.it