L'alleanza giustizialista

La sinistra si unisce a Genova per accanirsi su Giovanni Toti invece dovrebbe ricordare Carlo Giuliani

Sotto il segno del giustizialismo nasce l'alleanza di sinistra con Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli. Dovrebbe nascere contro la repressione, ricordando Carlo Giuliani e opponendosi alle sopraffazioni dello Stato

Giustizia - di Piero Sansonetti

17 Luglio 2024 alle 10:30

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La sinistra si unisce a Genova per accanirsi su Giovanni Toti invece dovrebbe ricordare Carlo Giuliani

Per domani a Genova è stata annunciata la prima importante manifestazione dell’opposizione unita. Ci sarà il Pd di Schlein, ci saranno i 5 Stelle di Conte, ci saranno la sinistra di Fratoianni e i Verdi di Bonelli. Forse anche Azione di Calenda. Sarà una manifestazione per chiedere le dimissioni del presidente della Liguria Giovanni Toti. Il presidente della Liguria, in questo momento, è un detenuto, anche se la maggior parte dei giuristi e dei costituzionalisti hanno spiegato che il suo arresto è stato illegale e ancora di più è illegale la sua detenzione che già dura da due mesi e che è scattata dopo quattro anni di indagini.

Credo che sia la prima volta nella storia della nostra Repubblica che si svolge una manifestazione di piazza contro un detenuto. Io trovo che indire una manifestazione di piazza contro un detenuto sia una iniziativa assolutamente giustizialista. Rivolgo questo appello accorato a Elly Schlein, a Conte, a Fratoianni, a Bonelli perché all’ultimo momento ci ripensino. L’Italia ha assoluto bisogno di un’alleanza o almeno di una coalizione dei partiti e dei movimenti di opposizione, per prepararsi a fronteggiare in modo efficace un governo reazionario che ancora di più sarà spinto a destra dalla probabile vittoria di Trump alle elezioni americane. Sarebbe un delitto non stringere questo patto e non prepararsi ad andare uniti, compatti, alle prossime sfide elettorali. Le leggi che regolano le elezioni non sono buone leggi, puniscono la rappresentatività e limitano il potere di scelta dell’elettorato, ma sono le leggi in vigore e bisogna adeguarsi e bisogna saperle sfruttare, come hanno fatto i francesi, guidati da Mélenchon. E come due anni fa fece la destra italiana.

Che questa alleanza nasca sotto la bandiera del giustizialismo e della difesa dello strapotere e delle capacità di sopraffazione della magistratura è una pessima cosa. Per tre ragioni. La prima è che i diritti della politica vanno sempre difesi, perché sono il solo mezzo attraverso il quale si realizza la democrazia. La seconda è che l’incredibile potere che oggi la magistratura ha acquisito, e che è senza controlli, e che si trasforma spesso in vera e propria sopraffazione, va combattuto da chi ha le possibilità di combatterlo. Cioè dalla politica. Che non può lasciare né i suoi esponenti né la società civile nelle mani di una corporazione cinica e spesso illegale. Il compito della politica è ristabilire lo Stato di diritto e la legalità strapazzati negli ultimi trent’anni dalla magistratura e dalla stampa. Non è acquattarsi e chiedere protezione ai padroni, cioè alle Procure. Il terzo motivo è un motivo ideale. La sinistra deve indicare una prospettiva, un modello di società. E questo modello non può essere la società delle Procure, e dell’arbitrio, e della sottomissione. La società del rigore, del controllo sociale, della punizione. Sono tutti valori reazionari. Combattere per la libertà e per l’uguaglianza vuol dire anche questo: opporsi ai poteri fuori controllo.

Il mio sogno sarebbe che le opposizioni andassero a Genova non per chiedere le dimissioni di Toti ma per manifestare contro la Procura e per chiedere la scarcerazione del governatore. So che questo non è possibile e che ci vorranno ancora degli anni per avere una sinistra garantista. Capisco. Però almeno evitiamo di dare il messaggio di una sinistra debole ma maramalda. Che si accanisce coi prigionieri e si genuflette ai Pm. Domani è il ventitreesimo anniversario della manifestazioni a Genova contro il G8. Che si conclusero con l’uccisione da parte dei carabinieri di un ragazzino di 22 anni, Carlo Giuliani. E con il massacro della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto. Furono i giorni più tristi per lo stato di diritto italiano. Ecco, amici miei, compagni carissimi, se andate a Genova andate sotto la scuola Diaz e manifestate lì per dire: mai più repressione. Ricordiamo Giuliani. Opponiamoci alle sopraffazioni dello Stato.

17 Luglio 2024

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