La scelta in Europa
Perché il M5S ha scelto Left: pace, diritti e migranti sono le nostre sfide
The Left è riuscita laddove i Verdi europei hanno fallito. Hanno saputo allargare il perimetro della loro forza politica scommettendo su una contaminazione positiva e virtuosa con una forza politica che ha governato per oltre tre anni uno dei Paesi fondatori dell’UE.
Politica - di Sabrina Pignedoli
In Europa il Movimento 5 Stelle ha scelto The Left. Si tratta di una scelta frutto di una precisa strategia politica che ancóra Il M5s nel campo progressista e dalla parte opposta dei sovranisti e dei finti patrioti alla Orban o alla Salvini. L’affinità politica con il gruppo The Left nella scorsa legislatura è stata vicina al 90%, questo significa che nove volte su dieci nei voti in plenaria abbiamo votato le stesse posizioni del gruppo The Left. Sui temi della riforma della governance economica, del Patto sulla migrazione e l’asilo, dei diritti delle donne e della comunità LGBT abbiamo già condotto delle battaglie in comune. Senza dimenticare anche il loro sostegno alla causa di Julian Assange e all’iniziativa del Movimento 5 Stelle di candidarlo a finalista del Premio Sacharov 2022.
The Left, inoltre, è riuscita laddove i Verdi europei hanno fallito. Hanno saputo infatti allargare il perimetro della loro forza politica scommettendo su una contaminazione positiva e virtuosa con una forza politica che ha governato per oltre tre anni uno dei Paesi fondatori dell’UE. La scommessa che dobbiamo vincere adesso è quella di riuscire a spostare la futura maggioranza del Parlamento europeo su politiche progressiste e pacifiste. Le elezioni politiche in Francia dimostrano che l’estrema destra può essere sconfitta solo con proposte ambiziose e che sappiano coniugare l’equità e la giustizia sociale. Le politiche di stampo neo-liberiste hanno aumentato la povertà, le diseguaglianze, distruggendo al contempo il ceto medio europeo, e aprendo così la strada ai nazionalismi e alla crescita dell’estrema destra.
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La vittoria del Nuovo Fronte popolare in Francia dà grande speranza perché ha saputo raccogliere le forze sane e democratiche della società in una piattaforma politica molto innovativa che contiene, fra i punti principali, l’aumento del salario minimo a 1.600 euro al mese, maggiori investimenti nella scuola pubblica e nella cultura, il blocco dell’aumento dei prezzi, lo sviluppo delle energie rinnovabili, la difesa dell’acqua pubblica, la tassazione progressiva, il cessate il fuoco a Gaza, la costruzione di ben 200.000 nuovi alloggi pubblici e il congedo mestruale per le donne lavoratrice. In Europa come in Italia dobbiamo costruire un’alternativa credibile che parta dalle proposte concrete che mettano i cittadini e i suoi bisogni al centro.