Cambiamento climatico
Giugno 2024 è stato il mese più caldo di sempre: è record per il 13esimo mese consecutivo
Le misurazioni di Copernicus. La temperatura media è stata più alta di 0,14°C. È il 13esimo record mensile a livello globale
Ambiente - di Redazione Web
Copernicus ha seguito e conferma la tendenza: da tredici mesi ogni mese è stato il più caldo mai registrato a livello globale. E non fa eccezione giugno 2024 secondo il Climate Change Service del programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa dell’osservazione del Pianeta Terra. La temperatura media è stata di 16,66°C, più alta dello 0,14°C rispetto al record precedente del giugno 2023. Il mese più caldo di sempre.
Copernicus utilizza diversi dati per le sue stime: tra queste le misure dirette della temperatura fatte da reti di termometri presenti sulla terra e in mare, e le stime dei satelliti. Questi ultimi rilevano la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e oceanica e ne calcolano la temperatura. Secondo Copernicus la temperatura media globale negli ultimi 12 mesi è stata la più alta mai registrata, superiore di 1,64° gradi alla media preindustriale del periodo 1850-1900, quando deforestazione e uso di combustibili fossili non avevano ancora contribuito a riscaldare il clima.
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Il cambiamento costante del nostro clima
Siamo di fronte “a di qualcosa di più di una stranezza statistica e che evidenzia un cambiamento ampio e continuo nel nostro clima“, ha dichiarato all’ANSA il direttore del servizio Carlo Buontempo. Una tendenza “inevitabile” fino a quando l’umanità continuerà ad aggiungere gas che intrappolano il calore nell’atmosfera. Ai dati di Copernicus, e delle altre agenzie nazionali e internazionali, si sono accompagnati gli appelli di osservatori e scienziati secondo cui la temperatura che continua a salire scatenerà ondate di caldo e siccità e catastrofi naturali come inondazioni e incendi.
Ebollizione globale
Soltanto un anno fa, dopo il record registrato da luglio 2023, mese più caldo di sempre, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva parlato di un’era di passaggio da riscaldamento globale a “ebollizione globale”. “A meno di una mini-era glaciale nei prossimi giorni, il luglio 2023 frantumerà i record su tutta la linea“, continuava ancora Guterres. “Per l’intero pianeta, è un disastro. E per gli scienziati è inequivocabile: la colpa è degli esseri umani. L’unica sorpresa è la velocità del cambiamento”.