Lo sfogo del genitore
Chi è Nadia Bengala, l’ex miss Italia e il caso della figlia Diana Schivardi arrestata e condannata
Gli italiani la conoscono come ex Miss Italia, vincitrice dello storico concorso di bellezza nell’edizione del 1998. Ma Nadia Bengala, oggi 62enne, è risalita agli onori delle cronache per una brutta vicenda familiare che coinvolge la figlia.
Diana Schivardi, 28 anni, è stata condanna a 10 mesi di carcere per aver tentato di rubare all’interno di alcune auto e di essersi scagliata contro chi ha provato a fermarla.
Di questa vicenda, e dei problemi con la droga della figlia, Nadia Bengala parla oggi in una intervista al Corriere della Sera. La figlia Diana è finita in manette due volte negli ultimi 10 mesi, sempre nello stesso contesto: la prima volta risale all’agosto 2023, quando viene bloccata per aver rubato alcuni abiti in un negozio di Roma, quindi il secondo episodio nel marzo scorso, quando avrebbe tentato di rubare due auto e avrebbe poi aggredito un passante, colpevole ai suoi occhi di aver sventato uno dei furti.
In tribunale giovedì è arrivata la condanna: 10 mesi, con la sentenza emessa in presenza di Nadia Bengala, mentre la figlia 28enne non c’era. Secondo la madre Diana “vive in una realtà tutta sua, purtroppo. Io le dedico ogni minuto del mio tempo. Lo faccio con amore, perché lei ne ha bisogno. Le spiego, ma lei è lontana, non credo abbia afferrato quanto è grave la condanna e i motivi che ne sono all’origine”.
Secondo l’ex Miss Italia la figlia avrebbe bisogno di un ricovero coatto, che il giudice non ha disposto. Questo perché la figlia “è incosciente. Non capisce quello che la sta accadendo. Non vede che sta camminando sull’orlo del precipizio. Sta scivolando piano piano verso il baratro e da lì non risalirà mai più. Questa condanna, dove è stabilito che è solo in parte capace di intendere, non le serve. Soltanto se verrà obbligata a stare in una comunità, dove specialisti la possano seguire giorno per giorno allora capirà quanto è grave la sua condizione”.
Per Nadia Bengala la colpa di tutto è della droga, che “obnubila il cervello”. “Lei vede cose non esistono. La sua realtà è appannata dagli stupefacenti. È necessario che le cada questo velo per riprendere il controllo della sua vita. Altrimenti finirà in guai molto più seri e dolorosi di quelli che sta affrontando oggi”, racconta al Corriere della Sera.
Quanto al perché la figlia si sia avvicinata alla droga, Bengala non sa darsi una spiegazione precisa: “Penso che ci sia stata una forma di malessere interiore, che mi è sfuggita. Ma è anche vero, che la vita è fatta d’incontri, conoscenze, amicizie. Quelle sbagliate fanno danni irreparabili. Magari all’inizio appaiono brave persone, e solo dopo cade la maschera. Qualcuno le avrà detto prova e lei ha scelto di assecondarlo. Chi lo ha fatto, era un disgraziato. Certo lei era predisposta”.
Quanto a lei, oggi Nadia Bengala “è una donna dalla vita tranquilla. Qualcuno dice che sono rimasta la stessa Nadia, semplice e ingenua, anche spontanea. Ogni mattina però devo inventarmi la giornata. Lo faccio per mia figlia. Oggi sto alla presentazione di un’azienda di cosmetici. Sto qua per Diana. La devo salvare. Lei ha bisogno d’aiuto, è tutta la mia vita”.