Formula 1 e scintille
Gp di Spagna e la Ferrari: perché Sainz e Leclerc hanno litigato
Screzi tra i due piloti della rossa e del cavallino rampante
Sport - di Redazione Web
Lando Norris spreca, Lewis Hamilton risorge, le Ferrari bisticciano, lontane dalla zona podio. E Max Verstappen passa all’incasso. L’olandese detta legge in Spagna, dove ottiene la terza vittoria consecutiva sul circuito in cui ha raccolto il suo primo successo in Formula 1 nel 2016, in una gara in cui ha dimostrato ancora una volta come sia lui – e non la Red Bull – a fare la differenza in questa fase della stagione. Un po’ come in Canada e soprattutto a Imola, il leader del Mondiale è riuscito a imporsi pur non avendo la vettura più competitiva del weekend. Nei momenti chiave della gara, però, Verstappen ha dimostrato di esser superiore a un Norris ancora troppo acerbo. In partenza, quando ha bruciato il poleman, e nei primi giri, quando si è liberato con uno splendido sorpasso di George Russell, che aveva sorpreso i due contendenti prendendosi a sorpresa il comando della corsa dopo la prima curva.
Il Gran Premio di Spagna
Norris invece ha perso tempo dietro alla Mercedes del connazionale e si è ritrovato a dover ricucire un gap che l’olandese è stato bravo a gestire fino alla bandiera a scacchi, grazie anche alla velocità e alla precisione dei meccanici durante i pit stop. Inutile il tentativo ai box della McLaren di variare la strategia allungando lo stint del britannico per permettergli di avere una mescola più fresca prima della seconda sosta e nel finale di gara rispetto a un Verstappen chirurgico nel dosare i suoi pneumatici. Non è un caso che nel post gara il più affranto sia proprio Norris. “Non è che potevo, dovevo vincere. Sono partito male, è chiaro e semplice. La macchina oggi era incredibile, credo fossimo i più veloci però ho perso la gara in partenza. Sono deluso, è un esame da cui devo imparare“, ammette Norris mentre a pochi metri da lui l’olandese, sempre più leader in classifica iridata, è raggiante.
Ferrari fuori dal podio
“Credo che la gara in sostanza si sia decisa in partenza. Sono andato all’attacco al secondo giro e sono riuscito a crearmi un divario. Dopo abbiamo dovuto correre in difesa, Lando e la McLaren erano più veloci e anche sul degrado gomme erano meglio di noi – ha ammesso – Però abbiamo fatto tutto bene, abbiamo guidato con una strategia aggressiva che sta dando i suoi frutti. Siamo contenti di aver vinto di nuovo“. Per la Ferrari il quinto e sesto posto finale – le stesse posizioni di partenza, alle spalle delle due Mercedes, con Lewis Hamilton al primo podio stagionale frutto di una condotta di gara intelligente – descrivono alla perfezione una domenica senza acuti. I fasti del Principato sembrano lontani un secolo, anche se rispetto al disastroso weekend in Canada va registrato un miglioramento. Gli aggiornamenti portati da Maranello a Barcellona però non hanno condotto alla svolta auspicata, e come se non bastasse un lieve contatto al via tra i due compagni di scuderia ha innescato un acceso diverbio post gara.
Trionfo Red Bull – Verstappen
Sainz “non è stato corretto ma soprattutto non era giusto in quel momento. Dopo il breafing stamattina sapevamo che dovevamo salvare la gomma entrambi, soprattutto all’ultima curva – ha raccontato Leclerc, comunque quinto al traguardo a un soffio dalla Mercedes di George Russell – Io ho fatto come dovevo, Carlos invece non l’ha salvata per niente e mi ha superato alla fine del rettilineo. Non c’era da prendere questo rischio, purtroppo ha danneggiato la mia ala anteriore a sinistra. Parleremo all’interno del team, è anche il suo Gran Premio di casa, è una fase importante per la sua carriera ma non era il momento per farlo. Ci è costato credo una posizione“. Diversa la versione di Sainz.
La lite tra Saniz e Leclerc
“Per me è molto chiaro: avevamo una soft nuova e la Mercedes una soft usata, dovevamo andare all’attacco. Non so se lui ha fatto un errore al primo giro, ho avuto l’opportunità di superarlo, non potevo stargli dietro tutta la vita – la risposta dello spagnolo – Sono andato all’attacco della Mercedes, sono stato vicino a superarle nel primo stint, io volevo stare davanti. Non so di cosa si lamenti, questo volta non so di cosa sia preoccupato”. Al team principal Fred Vasseur il non semplice compito di fare da paciere (“c’è stato un piccolo contatto ma non abbiamo perso qualcosa. Eravamo quinti e sesti e abbiamo concluso quinti e sesti“) ma soprattutto di ritrovare entusiasmo e armonia all’interno dei box in vista dei prossimi due impegni ravvicinati in Austria e Inghilterra. Che diranno molto sul prosieguo della stagione della Ferrari.