Rischia fino a 175 anni

Assange, ipotesi di accordo con gli Usa: dichiararsi colpevole (di un reato minore) per uscire di prigione

Esteri - di Redazione - 21 Marzo 2024

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A protester wearing a mask stands at the Royal Courts of Justice entrance in London, Wednesday, Feb. 21, 2024. Julian Assange\’s lawyers are on their final U.K. legal challenge to stop the WikiLeaks founder from being sent to the United States to face spying charges. The 52-year-old has been fighting extradition for more than a decade, including seven years in self-exile in the Ecuadorian Embassy in London and the last five years in a high-security prison. (AP Photo/Alastair Grant)
A protester wearing a mask stands at the Royal Courts of Justice entrance in London, Wednesday, Feb. 21, 2024. Julian Assange\’s lawyers are on their final U.K. legal challenge to stop the WikiLeaks founder from being sent to the United States to face spying charges. The 52-year-old has been fighting extradition for more than a decade, including seven years in self-exile in the Ecuadorian Embassy in London and the last five years in a high-security prison. (AP Photo/Alastair Grant)

La vicenda giudiziaria di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks che da cinque anni è recluso in Inghilterra dove sta combattendo una battaglia legale col governo di Londra per evitare l’estradizione negli Stai Uniti, dove dovrebbe affrontare un processo su 18 capi d’accusa per cospirazione e spionaggio, potrebbe essere ad un punto di svolta.

Secondo un articolo del Wall Street Journal, che cita come fonti “persone a conoscenza della vicenda”, incluso uno degli avvocati di Assange, l’attivista e hacker potrebbe giungere ad un accordo col Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

Assange e l’ipotesi di un accordo

Il “ministero” Usa secondo le fonti citate dal quotidiano finanziario sta valutando la possibilità di consentire al giornalista di dichiararsi colpevole di reati minori, così da consentire un patteggiamento che porterebbe al rilascio del fondatore di WikiLeaks. Il giornale afferma che gli avvocati di Assange hanno avuto discussioni preliminari con funzionari del dipartimento di Giustizia per porre fine al lungo dramma legale, “una situazione di stallo piena di complessità politiche e legali”.

Come ormai noto, Assange è accusato dalle autorità americane di aver diffuso illegalmente decine di migliaia di documenti militari riservati sulle guerre in Iraq e Afghanistan: documenti che hanno mostrato al mondo le atrocità commesse dall’esercito Usa nel corso dei due conflitti, ma che secondo Washington hanno soprattutto messo a rischio la sicurezza nazionale.

Assange, secondo questo accordo, dovrebbe dichiararsi colpevole di un reato minore, ovvero cattiva gestione di documenti riservati: in questo modo gli anni già trascorsi nel carcere di massima sicurezza in cui è recluso da cinque anni gli consentirebbero di aver già scontato la pena prevista, potendo così tornare libero.

L’attesa per la possibile estradizione negli Usa

In realtà, lo spiega lo stesso WSJ, le possibilità che tale accordo vada in porto non sono altissime: servirebbe infatti l’approvazione politica del presidente Joe Biden e poi a cascata dei massimi livelli del Dipartimento di Giustizia. D’altra parte Biden potrebbe così dare un segnale all’ala più liberal del partito, già in rotta con la sua amministrazione per la gestione del conflitto a Gaza, dove l’alleato israeliano ha ucciso 31mila palestinesi ignorando sostanzialmente i ripetuti appelli di Washington a limitare le vittime civili.

La trattativa negli Stati Uniti sul futuro di Assange va di pari passo con l’attesa a Londra, dove l’Alta Corte britannica dovrebbe decidere entro le prossime settimane del futuro del fondatore di WikiLeaks: se respingerà l’istanza di un ulteriore appello contro l’estradizione negli Usa, nel giro di un mese l’hacker e attivista verrà deportato negli Stati Uniti nel giro di un mese.

di: Redazione - 21 Marzo 2024

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