Poetessa dei Navigli

Alda Merini, chi era la poetessa del film “Folle d’amore” con Laura Morante: la biografia, il manicomio, le poesie, le figlie

La storia della scrittrice. Non ammessa al liceo perché bocciata alla prova di italiano, i ricoveri negli Ospedali Psichiatrici, il successo di poesie e aforismi. Il film Rai dedicato

Cinema - di Redazione Web

14 Marzo 2024 alle 15:09

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Foto LaPresse – Stefano Porta 02/11/2017 Milano ( Mi ) Cronaca Incontro di presentazione dell’iniziativa Il Ponte Alda Merini in Via Magolfa 32 Nella foto: Spazio Alda Merini
Foto LaPresse – Stefano Porta 02/11/2017 Milano ( Mi ) Cronaca Incontro di presentazione dell’iniziativa Il Ponte Alda Merini in Via Magolfa 32 Nella foto: Spazio Alda Merini

Alda Merini cominciò prestissimo a scrivere poesie, cominciò molto presto anche a pubblicarle. È diventata una delle autrici di poesie più lette in Italia, i suoi aforismi sono ancora oggi molto spesso citati. Anche grazie a una personalità unica, una traiettoria biografica anche tormentata raccontata nella fiction Rai Folle d’amore – Alda Merini. Il film è stato tratto dal libro Perché ti ho perduto di Vincenza Alfano. La fiction è una coproduzione Rai Fiction-Jean Vigo Italia, diretto dal regista Roberto Faenza. A interpretare la poetessa tre diverse attrici, a seconda dell’età: Laura Morante, Rosa Diletta Rossi e Sofia D’Elia.

Alda Merini nacque il 21 marzo del 1931 in viale Papiniano, all’angolo con via Mangone, a Milano. Era secondogenita di tre figli. Nemo Merini, il padre, era impiegato in una società di assicurazioni. La madre Emilia Painelli era casalinga. Il padre regalò un vocabolario alla figlia, quando questa aveva cinque anni. E però Alda Merini non venne ammessa al liceo: alla prova di ammissione non riuscì a superare la prova di italiano. Prima aveva completato il percorso tra scuola elementare e tre anni di avviamento al lavoro presso l’Istituto Professionale Femminile Mantegazza.

Le prime pubblicazioni di Alda Merini

Se riuscì a pubblicare fu grazie a un’ex insegnante che fece arrivare le sue poesie al critico Giacinto Spagnoletti. Alda Merini aveva cominciato a scrivere che era ancora una bambina. Le sue prime opere – Il gobbo e Luce – vennero pubblicate nel 1950 nell’Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949. Altre due vennero pubblicate nel 1951 su suggerimento di Eugenio Montale e di Maria Luisa Spaziani, dall’editore Giovanni Scheiwiller.

Sempre tramite Spagnoletti, al circolo del critico, Alda Merini conobbe lo scrittore Giorgio Manganelli con il quale intrattenne una relazione tormentata. Sposò il 9 agosto del 1953 Ettore Carniti, operaio e sindacalista. La coppia ebbe tra il 1955 e il 1957 due figlie: Emanuela e Flavia. Lo stesso anno del matrimonio l’editore Schwarz aveva pubblicato il suo primo volume di versi: La presenza di Orfeo. Due anni dopo la seconda raccolta: Paura di Dio. Del 1962 la raccolta Tu sei Pietro, dedicata al pediatra della figlia Emanuela, Pietro De Pascale.

I ricoveri e le figlie

Già nel 1947 Meini era stata ricoverata per un mese nella clinica Villa Turro a Milano a causa della diagnosi di un disturbo bipolare. Dal 1964 al 1972 fu internata nell’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini. La drammatica esperienza negli ospedali psichiatrici venne raccontata nella raccolta La Terra Santa, pubblicata nel 1984. A spingere la poetessa a scrivere fu il suo psichiatra, il dottor Enzo Gabrici.

Alda Merini ebbe altre due figlie nei periodi di ritorno in famiglia, Barbara e Simona, che vennero affidate ad altre famiglie. Un anno dopo la morte del primo marito, sposò il poeta Michele Pierri e si trasferì da lui a Taranto. Dopo la morte di Pierri la poetessa tornò a Milano e ritornò a frequentare il caffè-libreria Chimera, sui navigli. Divenne “la poetessa dei Navigli”. E pubblicò altre raccolte: Delirio amoroso, Il tormento delle figure, Le parole di Alda Merini, Vuoto d’amore, Ipotenusa d’amore, La palude di Manganelli o il monarca del re, Titano amori intorno. Del 1999 la raccolta Aforismi e magie. Nel 1993 ad Alda Merini le è stato assegnato il Premio Librex Montale per la Poesia.

Com’è morta Alda Merini

Alda Merini è morta il primo novembre del 2009, a 78 anni, all’Ospedale San Paolo di Milano. È stata seppellita al Cimitero Monumentale di Milano, nella Cripta del Famedio. Dopo la morte è stato pubblicato postumo l’album Una piccola ape furibonda – Giovanni Nuti canta Alda Merini nel 2010 e lo stesso anno il Comune di Milano ha apposto una targa sul muro dell’abitazione della poetessa sui Navigli (Ripa di Porta Ticinese 47). A sua memoria, in via Magolfa 30, è stato creato lo Spazio Alda Merini.

“All’inizio avevo un po’ paura perché non solo è un personaggio reale – ha dichiarato Laura Morante a Repubblica – ma è una persona che tutti ricordano, molto presente in televisione. La somiglianza fisica non è evidente, come imitatrice faccio abbastanza schifo e in più sono toscana, non milanese. E però Roberto mi ha detto: cerco un’interpretazione, troveremo un modo. Mi aveva colpito che aveva un modo particolare di parlare, come se stesse sempre ascoltando una voce. È talmente vero questo che ci sono interviste che ti rimangono impresse, e in altre è una donna banale. Quando non era ispirata, non sentiva la voce, improvvisamente quello che diceva non era così interessante

14 Marzo 2024

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