La serie "Supersex"

Chi era Riccardo Schicchi, re dell’hard italiano e “padre” di Rocco Siffredi: i figli, la malattia, la morte

Cinema - di Redazione - 6 Marzo 2024

CONDIVIDI

Riccardo Schicchi
Riccardo Schicchi

Non ci sarebbe Rocco Siffredi senza Riccardo Schicchi. Tema questo che emerge anche in “Supersex”, la miniserie in sette puntate prodotta e distribuita da Netflix ispirata alla vita di Rocco Tano Siffredi, probabilmente il pornostar più famoso al mondo, che narra come un ragazzo di Ortona, in Abruzzo, scala le vette del cinema hard.

Siffredi deve molto a Riccardo Schicchi, che nel 1987 filma la regia di “Fantastica Moana”, pellicola che segnò il debutto di Moana Pozzi nel mondo dell’hard e il primo film italiano di Siffredi.

Ad interpretarlo nella serie Netflix, disponibile in streaming da mercoledì 6 marzo, ci sarà l’attore Vincenzo Nemolato, che aveva giàinterpretato Gegè Di Giacomo nel biopic Carosello Carosone.

Chi era Riccardo Schicchi

Siciliano di Augusta, trasferitosi a Roma poco dopo la nascita il 12 marzo 1953, si diplomò al liceo artistico con specializzazione in fotografia, perfezionandosi poi all’Accademia d’Arte. Fino al 1975 porta avanti due carriere parallele: firma reportage di guerra per Epoca e Panorama da Paesi come Cambogia, Tibet, Vietnam; ma due anni prima conosce Ilona Staller, l’attrice che poi diventerà nota col nome d’arte di Cicciolina, e con lei prima conduce la trasmissione radiofonica sul sesso “Voulez-vous coucher avec moi?” per l’emittente “Radio Luna”, poi sempre assieme all’attrice ungherese porta in giro per l’Italia uno spettacolo erotico.

Schicchi, il rapporto con Siffredi e la scalata nell’hard

Come mostrato nel terzo episodio di “Supersex”, è grazie a Schicchi che Rocco Siffredi fa il suo esordio nel cinema porno italiano, dopo aver già girato un film in Francia, “Belle d’amour”, prodotto da Marc Dorcel.

Per Siffredi, Schicchi è stato una sorta di “padre” professionale, come spesso ha dichiarato nelle sue interviste.

Sono nato con lui, nell’agenzia Diva Futura. Avevo 20 anni quando mi scelse: sono stato l’unico uomo tra tutte le sue donne Cicciolina, Moana, Malù, Ramba, accettato perché era un amante della bellezza. È stato lui a sdoganare tutto il mondo del porno, all’epoca di Ilona Staller, del partito dell’Amore e di Diva Futura. Io sono venuto dopo e grazie a lui, a me dicevano che ero un figo, lui si prendeva gli insulti dei benpensanti. Schicchi ha sempre fatto questo lavoro con passione, pensando ad un’arte. Certo aveva fiutato il business, è stato un genio del porno italiano, ma lavorava con grande trasporto”, il ricordo di Siffredi in occasione della scomparsa di Schicchi, nel 2012, all’età di 59 anni.

Il legame con Eva Henger e la morte

Il regista e produttore fu a lungo legato con Eva Henger, attrice hard ungherese. Con lei iniziò negli anni Novanta una convivenza dopo che Eva diede alla luce nel 1991 la primogenita Mercedesz, frutto di una precedente relazione.  I due si si sposeranno a Roma il 19 gennaio 1994 e dalla loro unione è nato Riccardo Junior.

Schicchi soffriva di una grave forma di diabete mellito di tipo 2 e a causa di ciò nel corso del 2012 fu ricoverato in ospedale in coma diabetico: la malattia gli provocò anche seri problemi di vista, rendendolo quasi cieco, e d’insufficienza renale.

Il regista e produttore è morto il 9 dicembre 2012 nell’ospedale Fatebenefratelli di Roma. Nonostante lui e Eva Henger conducessero vite separate da alcuni anni, non vi fu mai la separazione legale.

di: Redazione - 6 Marzo 2024

Condividi l'articolo