Dal Veneto alla Sicilia

Uccisa per l’eredità, arrestata la nipote della diplomatica Maria Basso: “Morta per un piatto di spaghetti”

La vittima aveva sottoscritto un testamento pubblico in cui, revocata ogni precedente disposizione, l'arrestata diventava unica erede universale. La nipote accusata di circonvenzione di incapace e omicidio: avrebbe approfittato dell'affetto e dello stato di forte vulnerabilità della vittima

Cronaca - di Redazione Web

22 Febbraio 2024 alle 17:03

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Arrestata per la morte della prozia Maria Basso: arrestata perché accusata di averle fatto ingerire del cibo che la prozia non avrebbe potuto mangiare, l’avrebbe quindi – in sintesi e in qualche modo – avvelenata per poter ottenere l’eredità. E perciò rintracciata e ammanettata in casa una pronipote della vittima dai carabinieri della stazione di Aci Castello con il supporto di militari della compagnia di Acireale, in provincia di Catania, e di Asiago, in provincia di Vicenza in esecuzione della misura emessa dal gip di Catania. La donna è accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato, si trova agli arresti domiciliari.

Maria Basso aveva 80 anni, ex funzionaria del ministero degli Esteri. Aveva prestato servizio anche a Teheran, in Iran, in Australia e negli Stati Uniti. Poteva mangiare soltanto omogeneizzati per via delle patologie di cui soffriva. È morta in una casa di cura di Aci Castello, in provincia di Catania, il 16 dicembre del 2022, dove risiedeva da circa quindici giorni, dopo gravi difficoltà respiratorie e giorni di sofferenze. Una morte definita in un primo momento provocata da cause naturali. E invece le indagini stanno fornendo un’altra versione dei fatti, quella che ha portato all’arresto.

I sospetti e il trasferimento improvviso di Maria Basso

Secondo le indagini coordinate dalla Procura etnea la vicenda sarebbe cominciata nel settembre del 2022, quando l’indagata si sarebbe presentata alla festa di compleanno per gli 80 anni della vittima. L’arrestata si sarebbe presentata con il compagno al posto della madre e da subito i congiunti di Basso erano rimasti stupiti e insospettiti per la partecipazione della pronipote e per il suo attaccamento quasi morboso alla prozia nonostante non avesse mai avuto rapporti frequenti con la donna.

A questi atteggiamenti si sarebbero aggiunti le visite nei mesi successivi, anche presso l’istituto di credito dove l’anziana era titolare di conti correnti. Circostanze che avevano insospettito il direttore e i funzionari dell’istituto bancario, inducendoli a presentare un esposto presso la procura della Repubblica. A quel punto l’80enne avrebbe revocato la procura generale anni prima rilasciata in favore dell’amica di vecchia data e, il successivo 2 dicembre 2022, dopo averle fatto trascorrere la notte presso un albergo ad Asiago, avrebbe costretto l’anziana ad affrontare senza soste il gravoso viaggio in auto da Asiago fino ad Aci Castello, trasferendola così, nottetempo, in una residenza per anziani in Sicilia. Prima del viaggio era ospite della casa di riposo “Giovanna Maria Bonomo” dell’Altopiano.

Com’è morta Maria Basso

Secondo quanto ricostruito, all’80enne non sarebbe stata data nemmeno la possibilità di portare con sé i suoi effetti personali né di salutare i suoi cari, che non erano stati avvertiti del trasferimento. Questi ultimi avevano sporto denuncia ed era stato iscritto presso la Procura di Vicenza un procedimento penale in seguito trasmesso per competenza  alla procura di Catania. La donna avrebbe a quel punto fatto sottoscrivere all’anziana una procura generale anche per il compimento di atti di straordinaria amministrazione in proprio favore e, il 9 dicembre 2022, le aveva fatto sottoscrivere anche un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione, la istituiva quale unica erede universale. Il patrimonio, 15 anni fa, era stato destinato a un istituto salesiano di Milano.

Dopo un paio di giorni l’80enne sarebbe stata portata a pranzo fuori e avrebbe mangiato cibi solidi – un piatto di spaghetti – dopo i quali avrebbe sofferto per giorni prima di morire. Quando la prozia era stata portata al Sud, stando alle indagini, l’indagata non avrebbe neanche recuperato i farmaci che giornalmente assumeva, nonostante l’invito dei responsabili della struttura per anziani dove era ricoverata di recarsi lì per consentirne la relativa assunzione. La donna arrestata si trova ai domiciliari presso la sua abitazione, con il braccialetto elettronico. Secondo la ricostruzione avrebbe approfittato dell’affetto e dello stato di forte vulnerabilità della vittima.

22 Febbraio 2024

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