Dissidenti di Putin

Chi è la moglie di Aleksei Navalny: Yulia Navalnaya e l’impegno al fianco del marito, la famiglia e gli arresti

Quando Navalny venne arrestato, dopo l'avvelenamento, sembrò che la moglie avrebbe potuto prendere il suo posto. La coppia aveva avuto due figli. La morte dell'oppositore in carcere

Esteri - di Redazione Web

16 Febbraio 2024 alle 13:19 - Ultimo agg. 16 Febbraio 2024 alle 15:28

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FILE – Russian opposition leader Alexei Navalny, with his wife Yulia, right, daughter Daria, and son Zakhar pose for media after voting during a city council election in Moscow, Russia, on Sept. 8, 2019. Navalny is due to hear the verdict Friday Aug. 4, 2023 in his latest trial on extremism charges. The prosecution has demanded a 20-year prison sentence, and the politician himself said he expects a lengthy prison term. (AP Photo, File) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain
FILE – Russian opposition leader Alexei Navalny, with his wife Yulia, right, daughter Daria, and son Zakhar pose for media after voting during a city council election in Moscow, Russia, on Sept. 8, 2019. Navalny is due to hear the verdict Friday Aug. 4, 2023 in his latest trial on extremism charges. The prosecution has demanded a 20-year prison sentence, and the politician himself said he expects a lengthy prison term. (AP Photo, File) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain

Secondo quanto riportato dal dipartimento regionale del servizio penitenziario federale Aleksei Navalny è morto a causa di un malore che lo ha colto dopo una passeggiata. L’oppositore del Presidente della Russia Vladimir Putin si trovava nella colonia penale n. 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, aveva 47 anni. “Mio marito è in prigione solo perché ha voluto difendere la democrazia. Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro paese. Stai forte, ti amo”, aveva detto la moglie dell’avvocato e attivista, Yulia Navalnaya, che a marzo 2023 aveva ritirato a Los Angeles il premio come miglior documentario agli Oscar per Navalny, dedicato al marito e girato dal regista Daniel Roher.

Navalny aveva 47 anni. Si trovava in carcere per diverse accuse, tra cui quella di aver fondato e finanziato attività e organizzazioni che le autorità russe hanno definito “estremiste”, violazione della libertà vigilata, frode e appropriazione indebita. Era detenuto da quasi tre anni. Quando venne arrestato nel 2021, a seguito di un avvelenamento che lo aveva quasi ucciso nell’estate 2020 e di un’inchiesta sul “castello segreto” di Putin sul Mar Nero da oltre 7.000 ettari, le manifestazioni di piazza quasi fecero emergere la personalità di Navalnaya come la più adatta a raccogliere il testimone del marito.

Chi è Yulia Navalnaya

Julija Borisovna detta Navalnaya ha accompagnato, sostenuto, subito anche lei tutte le conseguenze dell’impegno attivo del marito. È laureata in Relazioni Internazionali, ex funzionaria di banca. Coetanea del marito. La coppia ha avuto due figli. La sua personalità emerse soprattutto dopo l’avvelenamento durante un tour elettorale in Siberia di Navalny con il gas nervino Novichok. Soltanto un atterraggio di emergenza salvò la vita del dissidente. “Il suo ruolo è certamente cambiato. Ha carisma e fascino, è una persona creativa e coraggiosa e può facilmente sostituire suo marito se necessario”, aveva spiegato in quei giorni l’esperto di politica russa Konstantin Kalachev all’Afp.

Alcuni media la descrivevano come un agente destabilizzatore della Russia per contro dell’Occidente. È stata arrestata diverse volte. “Tesoro, con te tutto è come in una canzone: tra noi ci sono città, luci di decollo di aeroporti, tempeste di neve blu e migliaia di chilometri. Ma sento che sei vicina ogni secondo e ti amo sempre di più”, aveva scritto su X Alexei Navalny nel giorno di San Valentino allegando una foto sua insieme alla moglie. “Putin è responsabile della morte di Alexei e sarà punito per i suoi crimini. Lui e il suo governo mentono sempre”, le prime parole della moglie di Navalny ai giornalisti da Monaco di Baviera.

 

Dov’è morto Navalny

Navalny era sparito nel nulla lo scorso dicembre, prima che venisse reso noto il suo trasferimento in una nuova colonia penale nel nord della Russia. La sua portavoce Kira Yarmysh aveva fatto sapere che il suo assistito si trovava a Charp, a circa 1.900 chilometri a nord-est di Mosca, nella regione autonoma Yamalo-Nenets. L’oppositore di Putin era stato trasferito nella colonia penale IK-3, costruita negli anni Sessanta, ospitava un gulag, ovvero un campo di lavoro forzato per oppositori politici dell’Unione Sovietica.

Una colonia isolata, in un punto estremo nei pressi del Mar Glaciale Artico, utilizzata per detenuti considerati pericolosi. “È praticamente impossibile raggiungere quella colonia penale: è praticamente impossibile anche farci arrivare delle lettere, è il più alto livello possibile di isolamento dal mondo”, aveva detto il collaboratore di Navalny, Leonid Volkov. Navalny prima di sparire era comparso in diverse occasioni in videoconferenza alle udienze dei processi in cui è coinvolto. A marzo si terranno le elezioni presidenziali in Russia, alle quali Putin si candiderà per il quinto mandato.

Com’è morto Aleksei Navalny

“Il 16 febbraio di quest’anno, nella colonia correzionale n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza. Gli operatori sanitari dell’istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza”, si legge nel comunicato del dipartimento regionale del servizio penitenziario federale ribattuto dalle agenzie russe. “Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte”.

Stando a quanto riportato dalla televisione di stato Rt Navalny sarebbe morto per un’embolia. Il capo dello staff di Navalny Leonid Volkov ha comunque dichiarato di non avere conferme della morte del dissidente russo in carcere. Ha scritto in un tweet di aver preso la notizia come una “confessione” da parte delle autorità che “lo hanno ucciso”.

16 Febbraio 2024

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