L'allarme
Navalny scomparso da 6 giorni, l’oppositore di Putin trasferito dal carcere: “Nessuno sa dov’è”
Esteri - di Redazione
A pochi giorni dallo scontato annuncio di Vladimir Putin sulla sua ricandidatura alle Presidenziali russe che si terranno nel marzo del 2024, in Russia si sono perse le tracce del suo più importante oppositore, Alexey Navalny.
Detenuto e condannato dalla magistratura russa dopo processi dalla chiara matrice politica, con l’ultima sentenza dell’agosto scorso che lo ha visto condannato a 19 anni di reclusione per aver “presumibilmente finanziato attività estremiste, incitato pubblicamente ad attività estremiste” e “riabilitato l’ideologia nazista”, Navalny non è comparso all’udienza di un processo alla quale avrebbe dovuto partecipare stamattina in videoconferenza dal carcere.
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La scomparsa e il malore
A denunciarlo è stata la sua portavoce Kyra Yarmysh: ma è l’intero staff di Navalny che ormai da sei giorni non ha più notizie del noto dissidente russo. Lo scorso 6 dicembre anche agli avvocati dell’attivista russo è stato impedito di vedere il loro cliente, mentre due giorni dopo uno dei suoi legali ha trascorso tutto il giorno davanti al centro detentivo in cui è recluso, la colonia penale IK-6 di Melekhovo, ma senza riuscire a vedere Navalny.
Yarmysh ha detto che la settimana scorsa Navalny, che ha 47 anni e che due anni fa è stato al centro di un tentativo di avvelenamento, si è sentito male nella sua cella e lo staff della colonia penale gli ha messo una flebo. “Ha avuto le vertigini e si è sdraiato sul pavimento“, ha dichiarato Yarmish denunciando che il malore potrebbe essere “uno svenimento per fame“.
Il trasferimento dal carcere
La portavoce dell’attivista ha quindi dichiarato sui social media che i funzionari della colonia penale hanno detto agli avvocati dell’oppositore dello ‘Zar’ Vladimir Putin che Navalny “non è più negli elenchi” del centro detentivo, ma “si rifiutano di dire dove è stato trasferito“.
“Sono appena usciti dall’IK-6 di Melekhovo e hanno detto a un avvocato che il prigioniero Navalny non è più sulla loro lista dei detenuti. Si rifiutano di dire dove sia stato trasferito”, ha dichiarato Yarmish in un tweet ripreso da vari media russi e internazionali. “Venerdì e per tutta la giornata di oggi, né” la colonia penale “IK-6 né l’IK-7 hanno risposto” agli avvocati, ha scritto ancora la portavoce di Navalny. “Ovviamente il comando ormai è stato dato. Dove sia Alexey è ancora ignoto“.
La scomparsa di Navalny potrebbe non essere un caso. Unico reale oppositore al potere assoluto di Vladimir Putin, il trasferimento in un nuovo carcere è anche un modo per silenziare ulteriormente una delle poche voci di dissenso interno al regime di Putin. Nonostante il regime di carcere duro a cui è sottoposto, Navalny è infatti riuscito in questi mesi, attraverso i suoi legali, a lanciare all’esterno contenuti critici nei confronti del Cremlino.
Le preoccupazioni americane
Le notizie sulla “scomparsa” di Navalny rendono la Casa Bianca “molto preoccupata”, ha dichiarato un portavoce americano.
“Deve essere rilasciato immediatamente. Non avrebbe mai dovuto essere imprigionato“, ha dichiarato John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, durante un briefing con la stampa a borde dell’Air Force One, spiegando che l’ambasciata americana a Mosca sta lavorando per raccogliere più informazioni possibile sulle sorti dell’oppositore di Vladimir Putin.