Il caso
Filippo Mosca detenuto nel carcere lager in Romania, l’accusa della fidanzata Claudia Crimi: “L’ambasciata ci ha lasciati soli”
Il racconto della fidanzata del ragazzo incarcerato e condannato a 8 anni in Romania. “Pare aver perso ogni speranza di uscire da lì, è depresso, sembra che non gli importi più nulla. Mi sento impotente e questo mi fa impazzire”
Cronaca - di Redazione Web

Claudia Crimi non riesce a smettere di pensare a quella sera: quella sera in cui è successo tutto, quando il fidanzato Filippo Mosca è stato preso e portato in carcere, condannato a più di otto anni in Romania. Il suo caso è stato paragonato a quello di Ilaria Salis, altra italiana detenuta in condizioni spaventose ma in Ungheria. “Ho provato più volte a scrivere all’ambasciata, ma è stato tutto inutile. Mi hanno solo chiesto di scrivere altre email. Ci hanno spiegato di non poter intervenire nel procedimento ed è normale. Ma non hanno assistito neanche ad un’udienza. Sarebbe stato un segnale importante, ma ci hanno lasciato da soli”, ha raccontato a Repubblica la ragazza.
Mosca si trova nella prigione di Poarta Alba, a Costanza, già in passato condannato dalla Corte Europea dei Diritti Umani per i trattamenti riservati ai detenuti. Il ragazzo è rinchiuso in una cella piccolissima da condividere tra l’altro con altre trenta persone. Una cella fetida e fredda, in cui si aggirano ratti e insetti, un buco nel pavimento come bagno, un materasso lercio pieno di cimici. Classe 2003, originario di Caltanissetta, Mosca è detenuto dal maggio del 2023. Aveva partecipato al festival di musica elettronica Sunwaves, sulle spiagge di Mamaia, che si tiene ogni anno nel teatro di Costanza.
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L’arresto di Filippo Mosca
Filippo Mosca si trova detenuto per un pacco nel quale sarebbero stati ritrovati ketamina, hashish, mdma. Pacco che non era neanche destinato a lui ma a una sua amica spagnola, conosciuta quando lavorava a Ibiza. All’albergo la coppia aveva trovato ad aspettarla alcuni agenti che li hanno portati in una stazione della Polizia. La 26enne ha aggiunto di esser stata rilasciata la mattina dopo e di aver sentito il fidanzato cui avevano restituito il telefono prima che la situazione precipitasse di nuovo.
Avrebbe rivisto il fidanzato soltanto una manciata di giorni dopo, all’udienza di convalida quando Filippo Mosca è apparso in manette. Il 29enne è stato condannato in primo grado a otto anni e sei mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. “Pare aver perso ogni speranza di uscire da lì – ha continuato Crimi – , è depresso, sembra che non gli importi più nulla. Provo a dargli forza, gli ripeto che siamo in tanti a credere che una via d’uscita ci sia, ma nulla sembra toccarlo. Mi sento impotente e questo mi fa impazzire”.
Il carcere lager in Romania
La madre del ragazzo, Ornella Matraxia, ha raccontato delle “condizioni igienico sanitarie a dir poco disastrose” del “carcere-lager in cui si trova” il figlio. Aveva raccontato che l’ultimo contatto con l’ambasciata risaliva allo scorso 24 gennaio. Sempre negati, nei nove mesi di detenzione, gli arresti domiciliari. Mosca si è sempre dichiarato innocente mentre la coimputata ha sempre ammesso le proprie responsabilità. La vicenda è salita all’onore delle cronache dopo una richiesta d’aiuto rivolta dai familiari del giovane siciliano a Nessuno Tocchi Caino.