La trattativa a Bengasi
Le relazioni tra Putin e Haftar, così il Cremlino decide il futuro della Libia
Le visite di Yevkirov nella Libia orientale sono state più d’una dalla fine dello scorso anno, a Mosca si fa girare la voce di lavori in corso per formare una “Legione africana” per sostituire i mercenari di stato della “Wagner”
Esteri - di Angela Nocioni

Mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si balocca con i vari macellai invitati al teatrino dell’incontro Italia-Africa al Senato, il Cremlino cura gli affarucci suoi in Africa. E manda gli emissari di Putin a trattare con Khalifa Haftar, signore della Cirenaica, che ha incontrato domenica al quartier generale delle sue forze a Rajma, vicino a Bengasi, il vice ministro della Difesa russo Yunus Bek Yevkirov e la sua delegazione di accompagnamento.
Le visite di Yevkirov nella Libia orientale sono state più d’una dalla fine dello scorso anno, a Mosca si fa girare la voce di lavori in corso per formare una “Legione africana” per sostituire i mercenari di stato della “Wagner”. Dovrebbe essere pronta prima della fine dell’estate per operare in Libia, Burkina Faso, Mali, Repubblica Centrafricana e Niger.
Ad agosto Yevkirov è andato a Bengasi su invito di Haftar. È tornato di nuovo nella Libia orientale in ottobre, in seguito alle inondazioni nella regione orientale della Libia, e ha incontrato di nuovo Haftar, i cui portavoce sostengono abbiano parlato di come dare aiuti russi alle aree colpite.
Il vice ministro della Difesa russo ha fatto un’altra visita a Bengasi lo scorso dicembre e ha incontrato Haftar. Stavolta le grancasse di Haftar dicono si sia discusso di cooperazione congiunta. Haftar è stato ricevuto a Mosca da Vladimir Putin a settembre. Splendide relazioni bilaterali.