25 feriti

Giordania, 3 soldati americani uccisi in un attacco in una base USA: “Gruppi legati all’Iran, reagiremo”

Primi soldati USA morti in Medio Oriente dopo l'esplosione del nuovo conflitto, primo attacco alle truppe statunitensi in Giordania. L'attacco rivendicato da Resistenza Islamica. Trump attacca: "Biden ci sta trascinando in una nuova guerra"

Esteri - di Redazione Web

29 Gennaio 2024 alle 08:24

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(150519) — AQABA, May 19, 2015 (Xinhua) — Soldiers take part in the Jordan-US maneuvers during the “Eager Lion” military exercises in the Gulf of Aqaba, Jordan, on May 18, 2015. Troops from Jordan, the US and Italy conducted military maneuvers on Monday in southern Jordan as part of an international military drill. (Xinhua/Mohammad Abu Ghosh)
(150519) — AQABA, May 19, 2015 (Xinhua) — Soldiers take part in the Jordan-US maneuvers during the “Eager Lion” military exercises in the Gulf of Aqaba, Jordan, on May 18, 2015. Troops from Jordan, the US and Italy conducted military maneuvers on Monday in southern Jordan as part of an international military drill. (Xinhua/Mohammad Abu Ghosh)

I tre soldati statunitensi uccisi nell’attacco a una base americana in Giordania, sono i primi tre statunitensi a morire in Medio Oriente dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, scatenata dagli attacchi degli islamisti del 7 ottobre che hanno generato la reazione dello Stato Ebraico. Tre morti e 25 feriti. E gli USA accusano l’Iran. Teheran però si dichiara estranea all’attacco.

Le informazioni sono ancora poche e poco dettagliate: l’attacco notturno sarebbe stato condotto con un drone. La base si trova nella Giordania nord orientale, vicino al confine con la Siria. Secondo un portavoce del governo di Amman l’attacco non si sarebbe consumato sul suolo giordano ma in Siria, presso la base americana di Al-Tanf. Il Pentagono però insiste sulla prima versione. Secondo il Wall Street Journal è stata colpita la Tower 22, un piccolo avamposto statunitense in Giordania. È stato anche il primo attacco alle truppe statunitensi in Giordania, Paese alleato chiave di Washington in Medio Oriente che ospita almeno tremila militari americani e che supervisiona anche il luoghi santi di Gerusalemme.

La condanna di Biden

“Stiamo ancora raccogliendo informazioni su questo attacco, ma sappiamo che è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq”, ha accusato il Presidente Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca. “Non abbiate dubbi: chiederemo conto a tutti i responsabili, nel momento e nel modo che sceglieremo”. Il Presidente ha espresso il suo cordoglio, a nome anche della first lady Jill, alle famiglie e agli amici dei soldati uccisi. “I tre militari americani che abbiamo perso erano patrioti nel senso più alto e il loro sacrificio estremo non sarà dimenticato dalla nostra nazione”.

La replica dell’Iran e l’affondo di Trump

E puntuale è arrivato l’affondo di Donald Trump, l’ex Presidente ormai lanciatissimo nelle primarie repubblicane verso la nuova candidatura alle presidenziali del prossimo autunno. “Ci sta trascinando in un’altra guerra”, ha dichiarato il tycoon attaccando Biden. Secca e immediata anche la replica dell’Iran alle dichiarazioni del Presidente USA. “Queste accuse sono mosse con un obiettivo politico volto a ribaltare la realtà della regione”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kanaani. L’Iran sostiene Hamas, nonostante la divisione tra sunniti e sciiti tra il Paese e il gruppo radicale. L’attacco è stato comunque rivendicato da una milizia sostenuta dall’Iran chiamata Resistenza Islamica con base in Iraq.

L’allargamento del conflitto

Gli attacchi ai soldati americani riaccendono il timore di un allargamento del conflitto dopo i ripetuti attacchi di milizie filo iraniane contro le truppe USA in Iraq, Siria e Yemen e dopo i missili israeliani in Libano, Siria e gli attacchi in Iran del sedicente Stato Islamico. Ancora alta la tensione nel Mar Rosso, dove continuano gli attacchi dei ribelli sciiti Houthi contro le navi commerciali, non solo americane. Le operazioni sono arrivate proprio durante le negoziazioni con il Qatar per sbloccare i fondi iraniani di 6 miliardi di dollari in due banche del Qatar dopo la liberazione di alcuni ostaggi americani.

29 Gennaio 2024

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