Escalation in Medio Oriente
Perché aumentano gas e petrolio, le conseguenze degli attacchi degli Houthi dallo Yemen: la guerra del Mar Rosso
Ieri i raid della coalizione guidata da Usa e Gran Bretagna. Ufficialmente allargato nella regione il conflitto tra Israele e Hamas
Esteri - di Redazione Web
Quattro jet britannici Typhoon della Raf hanno preso parte agli attacchi condotti nella notte da Usa e Regno Unito contro le basi dei ribelli Houthi nello Yemen. Lo ha dichiarato il viceministro James Heappey, numero due del ministero della Difesa di Londra, secondo cui sono stati colpiti “con successo” due obiettivi nel nord-ovest del Paese mediorientale, entrambi “siti di lancio per missili e droni contro le navi nel Mar Rosso“. Secondo Heappey, gli Houthi erano stati avvertiti una settimana fa sul fatto che il Regno Unito e gli Stati Uniti “non avrebbero tollerato” attacchi alle navi da guerra. Gli aerei sono decollati dalla base della Raf di Akrotiri a Cipro e hanno dovuto compiere il rifornimento in volo per portare a termine la missione. Il ministero della Difesa ha diffuso alcuni video degli obiettivi colpiti nel corso dei raid.
Houthi in Yemen: cosa sta accadendo al largo del Mar Rosso
È con una nota congiunta che 10 paesi hanno espresso il loro sostegno ai raid aerei di questa notte contro i ribelli Houthi dello Yemen. Nel documento si riconosce l’ampio consenso espresso da 44 Paesi in tutto il mondo il 19 dicembre 2023, nonché la dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del primo dicembre 2023, che condanna gli attacchi Houthi contro navi mercantili e commerciali in transito nel Mar Rosso. Ad esprimersi sono i governi di Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Regno Unito e Stati Uniti – “hanno emesso una dichiarazione congiunta del 3 gennaio 2024, in cui si chiedeva la fine immediata degli attacchi illegali e si avvertiva che gli attori maligni sarebbero stati ritenuti responsabili qualora avessero continuato a minacciare vite umane, l’economia globale e il libero flusso del commercio nelle vie navigabili critiche della regione“.
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Chi sono gli Houthi
Prosegue la nota congiunta, “nonostante questo forte avvertimento, gli attacchi nel Mar Rosso sono proseguiti, compreso il lancio di numerosi missili e veicoli aerei di attacco unidirezionale contro le navi nel Mar Rosso il 9 gennaio 2024, comprese navi statunitensi e britanniche. Il 10 gennaio 2024, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione del Consiglio di sicurezza 2722, che condannava anche questi attacchi e chiedeva che cessassero“. Anche la Nato ha rilasciato una comunicazione: “Questi attacchi erano difensivi e progettati per preservare la libertà di navigazione in una delle vie d’acqua più vitali del mondo. Gli attacchi degli Houthi devono finire“, ha dichiarato Dylan White, portavoce dell’alleanza militare occidentale.
Perché aumentano i costi di gas e petrolio
Intanto, la ‘guerra del Mar Rosso” ha spinto al rialzo, secondo gli analisti, il prezzo del petrolio. Il Wti guadagna il 3,4% a 74,5 dollari al barile. Il Brent sale del 3,2% a 80 dollari al barile, portandosi ai livelli di fine gennaio scorso. Anche il prezzo del gas è salito con gli operatori che guardano all’ondata di freddo ed ai livelli degli stoccaggi. Sotto i riflettori anche gli effetti delle tensioni geopolitiche. Ad Amsterdam le quotazioni sono in rialzo del 3,2% a 31,8 euro al megawattora. Il greggio si porta ai livelli di fine dicembre 2023.