L'inchiesta giornalistica

Caso Epstein, dopo la lista dei vip le nuove accuse: “Aveva video hot di Trump, Clinton e del principe Andrea”

Esteri - di Redazione

9 Gennaio 2024 alle 10:45 - Ultimo agg. 9 Gennaio 2024 alle 15:58

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Caso Epstein, dopo la lista dei vip le nuove accuse: “Aveva video hot  di Trump, Clinton e del principe Andrea”

Bomba giornalistica o bufala? È il dubbio sull’articolo pubblicato lunedì dal New York Post, giornale-tabloid statunitense noto per non essere esattamente tra i più affidabili e autorevoli, a proposito di Jeffrey Epstein, il finanziere morto suicida nel 2019 in carcere travolto dalle accuse di pedofilia.

La lista Epstein

Una vicenda, quella di Epstein, torna alla ribalta dopo che il tribunale di Manhattan ha desecretato una lista che contiene centinaia di nomi menzionati nell’inchiesta. Tra le personalità di spicco citate nei documenti ci sono, tra gli altri, anche gli ex presidenti Trump e Clinton, il cantante Michael Jackson, il principe Andrea (fratello di re Carlo III) e il miliardario Richard Branson.

Il caso

Le ultime rivelazioni su Epstein riguardano le accuse lanciate contro di lui (e non solo) da Sarah Ransome, aristocratica britannica figlia di Lord Macpherson, secondo barone di Drumochteruna, una delle accusatrici del finanziere. Citando i nuovi documenti desecretati dalla giudice di New York Loretta Preska, migliaia di pagine rese pubbliche dalla giustizia di Manhattan sul finanziere suicidatosi in carcere a New York nel 2019 mentre attendeva il processo per traffico sessuale di minori, il New York Post rilancia infatti le accuse di Ransome secondo la quale Epstein aveva registrazioni video in cui si vedono Donald Trump, Bill Clinton, il principe Andrea e Richard Branson fare sesso con una donna.

In una mail del 2016 Ransome sostiene che Trump abbia avuto rapporti sessuali con la donna in questione “in diverse occasioni” nella villa di Epstein a New York. “Trump sembrava decisamente avere un debole per lei e lei mi ha raccontato di come continuava a dire quanto gli piacessero i suoi “capezzoli sodi””, avrebbe scritto Ransome in una mail indirizzata a un’amica.

I dubbi sulle accuse

Una bomba giornalistica? Insomma. Queste “rivelazioni” da parte di Sarah Ransome vennero smentite dalla stessa nel 2016 parlando con una giornalista del Post. Smentita ribadita tre anni dopo ad una reporter del New Yorker: “Ho inventato la storia dei video per attirare l’attenzione sul comportamento di Epstein”.

Non è un caso se il consigliere di Trump, Steven Cheung, abbia sottolineato queste circostanze: “Queste accuse infondate sono state completamente ritirate perché sono semplicemente false”. Anche Richard Branson ha ribadito “la sua totale estraneità ai fatti, queste sono accuse senza alcun fondamento”.

Oggi però Ransome rilancia quelle accuse e rivela anche perché negli anni scorsi fece marcia indietro. “Quattro anni fa dovetti fare retromarcia a causa di minacce a me e alla mia famiglia da parte di Ghislaine Maxwell”, l’ex compagna e complice di Epstein condannata a 20 anni di carcere a New York per traffico sessuale di minori, “ma anche da parte di altri”.

L’ipotesi del ricatto

I documenti, 17 per un totale di 327 pagine, fanno parte di una vecchia causa per diffamazione, ormai risolta, che Virginia Giuffre, altra accusatrice di Epstein, aveva intentato nel 2015 contro Ghislaine Maxwell, ai tempi fidanzata del finanziere poi condannata per aver reclutato più volte ragazzine.

Se invece quanto riferito fosse vero, troverebbe conferma una delle ipotesi sul reale obiettivo dei “traffici di ragazzine” messo in piedi da Epstein e da Ghislaine Maxwell, ovvero offrire minorenni a politici, dirigenti aziendali e leader vari per “ingraziarseli” e soprattutto per ottenere potenziali informazioni ricattatorie filmando i loro incontri sessuali.

di: Redazione - 9 Gennaio 2024

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