Miglior attrice

Lily Gladstone: chi è l’attrice di “Killers of the Flower Moon”, prima nativa americana a vincere un Golden Globe

Gladstone ha interpretato Mollie Burkhart nel film di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio. Ha dedicato il premio "a ogni ragazzino nativo che ha un sogno". Stava per mollare il cinema quando è stata contattata per lavorare al film

Cinema - di Redazione Web

8 Gennaio 2024 alle 17:20

Condividi l'articolo

Lily Gladstone poses in the press room with the award for best performance by an actress in a motion picture, drama for “Killers of the Flower Moon” at the 81st Golden Globe Awards on Sunday, Jan. 7, 2024, at the Beverly Hilton in Beverly Hills, Calif. (AP Photo/Chris Pizzello) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain
Lily Gladstone poses in the press room with the award for best performance by an actress in a motion picture, drama for “Killers of the Flower Moon” at the 81st Golden Globe Awards on Sunday, Jan. 7, 2024, at the Beverly Hilton in Beverly Hills, Calif. (AP Photo/Chris Pizzello) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain

Per il suo ruolo nei panni Mollie Burkhart in Killers of the Flower Moon, diretto dal regista Martin Scorsese, l’attrice Lily Gladstone ha vinto il Golden Globe alla migliore attrice in un film drammatico. È la prima nativa americana a conquistare il riconoscimento cinematografico. L’annuncio è arrivato nella notte italiana, mentre al Beverly Hilton di Beverly Hills si teneva l’81esima edizione dei premi cinematografici ormai considerati l’inaugurazione della cosiddetta “stagione dei premi” e antipasto per i riconoscimenti della cerimonia finale degli Oscar.

Gladstone ha origini Piegan Blackfeet, Nez Perce ed europee. È cresciuta in una riserva del Montana. “È una vittoria storica, che non appartiene solo a me”, ha detto l’attrice esordendo in lingua Blackfeet. Ha ringraziato la madre per aver “lavorato instancabilmente per far entrare la nostra lingua nelle nostre classi, in modo che io avessi un insegnante di lingua Blackfeet da grande. Sono così grata di poter parlare anche solo un po’ della mia lingua, che non conosco bene, qui, perché, in questo settore, gli attori nativi pronunciavano le loro battute in inglese e il mixer del suono le faceva girare al contrario per rendere le lingue native sulla telecamera”.

Chi è Lily Gladstone

E pensare che Gladstone stava per mollare il cinema e dedicarsi ad allevare calabroni. È cresciuta in una riserva Blackfeet fino a 11 anni. Ha studiato e si è laureata con lode all’Università del Montana, ha lavorato nella compagnia Living Voices alla messa in scena di storie “appena accennate nei libri di testo” come il movimento americano per i diritti civili o la prigionia dei nippo-americani durante la Seconda guerra mondiale”. Il suo primo ruolo cinematografico nel 2013 nel film Jimmy P. del regista francese Arnaud Desplechin.

La sua attrice preferita era Cate Blanchett. Ha recitato una parte convincente in Certain Women e anche nella serie americana Reservation Dogs. Quando stava per mollare il mondo dello spettacolo, come ha ricostruito Vogue, ha ricevuto la telefonata per interpretare il ruolo di Mollie Burkhart. Killers of the Flowers Moon racconta la storia di una serie di assassini, negli anni Venti, di membri della comunità di indiani Osage in Oklahoma. Un periodo definito “Regno del Terrore”.

Di cosa parla “Killers of the Flower Moon”

Il protagonista Leonardo Di Caprio interpreta un soldato di ritorno dalla Prima Guerra Mondiale che incontra lo zio, interpretato da Robert De Niro. I nativi dell’area erano gli uomini e le donne più ricchi dell’epoca grazie ai proventi del petrolio estratto dal loro territorio. Il piano degli omicidi puntava proprio a sottrarre loro quei proventi. Leonardo Di Caprio ha definito come si trovi proprio in Gladstone “il cuore e l’anima” del film di Scorsese.

A Vogue Gladstone ha comunque voluto chiarire come non sia cresciuta nella comunità Osage e come le esperienze e le storie delle comunità native americane non siano tutte uguali. L’attrice ha dedicato il riconoscimento a “ogni ragazzino nativo che ha un sogno, che possa vedersi rappresentato attraverso le nostre storie, raccontate da noi stessi con parole nostre con alleati straordinari e un’enorme fiducia reciproca”. Il regista Spike Lee ha annunciato che voterà per lei agli Oscar. Gladstone ha appena terminato di girare la serie crime Under the Bridge, ispirata all’omonimo romanzo di Rebecca Godfrey.

8 Gennaio 2024

Condividi l'articolo