La lettera al presidente

Lettera a Mattarella, quante cose non vere: anche Hamas firmerebbe quell’appello contro Israele

L’appello rivolto a Mattarella (e pubblicato dall’Unità) ha come sottinteso: “Eliminiamo Israele e gli israeliani”. Già, anche Hamas lo firmerebbe ...

Editoriali - di Iuri Maria Prado

5 Gennaio 2024 alle 21:27 - Ultimo agg. 6 Gennaio 2024 alle 19:25

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Lettera a Mattarella, quante cose non vere: anche Hamas firmerebbe quell’appello contro Israele

Ho letto con attenzione la lettera aperta, pubblicata l’altro giorno da l’Unità, che un gruppo di persone ha indirizzato al presidente della Repubblica a proposito del discorso che egli ha tenuto la sera di capodanno.

La lettera, significativamente intitolata Mattarella, perché tace sul genocidio a Gaza?”, snocciola i motivi per cui i firmatari dichiarano di non riconoscersi nel discorso presidenziale: “Non è solo un inaccettabile silenzio sul genocidio palestinese in corso”, spiegano gli estensori della requisitoria, ma “è anche un tradimento della storia italiana, e un colpo ai nostri interessi nazionali”.

Ora non voglio occuparmi dei dati numerici – non raramente falsi, e generalmente non documentati – che secondo la prospettazione dei firmatari integrerebbero l’ipotesi delittuosa, appunto il “genocidio” perpetrato da Israele.

Né mi va di indugiare sui riferimenti politico-istituzionali vantati a sostegno degli argomenti di cui fa uso quella lettera aperta, a cominciare dal Sudafrica e dal segretario generale dell’Onu (quello secondo cui il 7 ottobre non viene dal nulla, per capirsi). Né infine, ovviamente, voglio dir nulla dell’identità dei firmatari, sicuramente tutti degni del massimo rispetto personale. È più interessante, credo, e in ogni caso è più urgente, occuparsi dei giudizi, delle pretese verità che quella lettera mette insieme, e del modo fuorviante e contraffattorio adoperato per accreditarle. Vediamolo.

Israele, dice la lettera, “colpisce le ambulanze che trasportano i feriti”. Che cosa vuol lasciare intendere? Che è capitato che un’ambulanza che trasportava feriti sia stata colpita? No, chiaramente: vuol lasciare intendere che Israele colpisce deliberatamente le ambulanze che trasportano i feriti. Trascurando, ovviamente, il fatto (questo sì più volte documentato) che laggiù le ambulanze sono usate “dalla resistenza” anche per trasportare armi e terroristi.

Israele, dice la lettera, “cattura, e umilia denudandoli e ingiuriandoli, centinaia di cittadini colpevoli semplicemente di essere palestinesi”. E qui la contraffazione è tripla: si prendono due episodi e si trasformano in una pratica comune, si fa le viste che sia una specie di retata in stile cileno e non un’operazione militare (congrua o no, questo è un altro discorso), e infine si attribuisce l’iniziativa all’intento di punire in quel modo gente solo colpevole di “essere palestinese”.

Che potesse trattarsi (quanto meno anche) di belligeranti è ovviamente escluso. Che spogliarli potesse essere necessario per accertare che non portassero armi, pure. Dice: d’accordo, ma allora poi li fai rivestire, e non li fotografi in quel modo. Giustissimo: ma significa che hai sbagliato a non farli rivestire, non che hai sbagliato a farli prigionieri e a controllare che non portassero armi. Andiamo avanti.

I coloni israeliani, dice la lettera, “rendono molto problematica, per non dire impossibile, la soluzione ‘due popoli, due Stati’”. Vero. Resta da vedere quanto invece rendano facile quella soluzione i terroristi del 7 ottobre, la folla in festa per i massacri e il fatto che l’organizzazione che governa laggiù, eletta dalla gente di laggiù, abbia come programma prioritario la distruzione di Israele e l’uccisione degli israeliani.

“La rappresaglia di Israele”, continua la lettera, “supera di molto il criterio nazista delle Fosse Ardeatine”. Dunque si imputa a Israele non – attenzione – di fare un numero di morti che si giudica, legittimamente, spropositato per il raggiungimento dell’obiettivo di neutralizzare i terroristi. No: si imputa a Israele la volontà, di stampo nazista, di uccidere un numero di civili moltiplicato per non si sa quanto rispetto alle vittime del 7 ottobre.

Infine, il capolavoro rivelatore. Il popolo palestinese, prosegue ancora la lettera, “subisce da 75 anni l’occupazione di Israele”. Da 75 anni: cioè da quando Israele esiste. Ma se l’occupazione è illegale, e se dura da 75 anni, non sarà che la soluzione è l’eliminazione di Israele e degli israeliani dal fiume al mare? Se gliela passano, questa lettera, Hamas la firma sicuro.

5 Gennaio 2024

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