Il piano
Netanyahu vuole deportare i palestinesi di Gaza in Africa
Secondo la stampa israeliana, Israele avrebbe già allacciato dei rapporti con il Congo, in attesa di un cenno da parte delle nazioni arabe della regione. Il governo: "Esilio solo per i terroristi". Tra smentite e polemiche vi è però una conferma: la volontà israeliana di 'reinsediare volontariamente' la popolazione di Gaza. Cosa accadrà dopo la guerra nella Striscia? Chi la controllerà e come? È a queste domande che lo Stato Ebraico sta cercando di trovare delle risposte
Esteri - di Redazione Web
![Netanyahu vuole deportare i palestinesi di Gaza in Africa Netanyahu vuole deportare i palestinesi di Gaza in Africa](https://www.unita.it/public/uploads/2024/01/palestinesi-in-fuga-992x661.jpg)
“Il reinsediamento ‘volontario’ dei palestinesi da Gaza sta lentamente diventando una politica ufficiale del governo israeliano“. Lo sostiene il Times of Israel, secondo cui la coalizione del premier Benjamin Netanyahu starebbe portando avanti trattative in gran segreto con il Congo e altri Paesi per accogliere migliaia di immigrati da Gaza. “Il Congo sarà disponibile ad accogliere migranti e siamo in trattative con altri“, ha suggerito al giornale una fonte dal gabinetto di sicurezza.
Lunedì scorso, riporta l’Adnkronos, Netanyahu aveva annunciato a una riunione del Likud di star lavorando per facilitare la migrazione volontaria degli abitanti di Gaza verso altri Paesi. “Il nostro problema è trovare Paesi disposti ad assorbire gli abitanti di Gaza, e ci stiamo lavorando”, aveva dichiarato. Il premier rincarava così la dose del deputato Likud Danny Danon, per cui, “il mondo stava già discutendo le possibilità dell’immigrazione volontaria”, sebbene l’idea sia, almeno a parole, categoricamente respinta dalla comunità internazionale.
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I partiti di estrema destra, il Partito Sionista Religioso e Otzma Yehudit, guidati rispettivamente dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e dal ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, sono i più grandi sostenitori dei piani di migrazione. Il piano, favorito dagli ottimi rapporti che ci sono tra ‘Bibi‘ eil presidente congolese Felix Tshisekedi, ha scatenato furiose polemiche all’interno dell’opinione pubblica israeliana e internazionale. Il nome della strategia varata dal gabinetto del governo si chiamerebbe The Day After, ovvero quale sarà ‘il dopo’ guerra a Gaza.