La crisi
Musk, periodo nero per il miliardario: X perde il 71% del suo valore, la cinese BYD supera Tesla nelle auto elettriche
Economia - di Carmine Di Niro
Non è un periodo semplice per Elon Musk. L’imprenditore sudafricano (naturalizzato statunitense), l’uomo più ricco del mondo secondo la classica di Forbes con un patrimonio netto di 251 miliardi di dollari, sta vedendo il suo più recente investimento crollare sotto il pezzo della sua malagestione.
X, l’ex Twitter comprato nell’ottobre 2022 a peso d’oro, ben 44 miliardi di dollari, ha perso il 71,5 per cento del suo valore da quando è stato acquistato da Musk. A renderlo noto è stato il fondo Fidelity, proprietario di una partecipazione in X Holdings, secondo una rivelazione del sito Axios.
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Il crollo di X con la gestione Musk
Dunque a poco più di un anno dall’acquisto della società, la stima di Fidelity collocherebbe il valore di X a circa 12,5 miliardi di dollari. Una valutazione che deriva, scrive ancora il sito Usa, da un documento di fine novembre relativo “alle conseguenze di una serie di importanti aziende che hanno fatto dietrofront sulla pubblicità”. Il riferimento è alla scelta di alcune grandi corporation statunitensi, come Disney, Apple e Ibm, di ritirare la loro pubblicità dal social dopo che il proprietario aveva rilanciato una teoria complottista antisemita.
Musk paga anche per aver reintegrato sulla sua piattaforma gli account di alcuni personaggi noti banditi in passato: tra questi l’ex presidente Donald Trump, il “giornalista” e cospirazionista di estrema destra Alex Jones, la trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene e il rapper Kanye West.
BYD supera Tesla
Ma i problemi per Elon Musk non riguardano solo X ma anche la sua “azienda principe”, Tesla. La casa automobilistica, regina delle auto elettriche, è stata clamorosamente sorpassata nella classifica del maggior produttore di vetture elettriche dalla cinese BYD, ovvero Build Your Dreams (“Costruisci i tuoi sogni”).
Con 526 mila vetture a batteria consegnate fra ottobre e dicembre, BYD ha detronizzato Tesla, che, pur in crescita del 38% e con ripetuti tagli ai listini per abbassare i costi delle sue vetture, si è fermata a 484mila unità.
Dietro il sorpasso cinese su Tesla c’è un grosso problema per l’azienda di Musk: l’azienda sta facendo fatica a innovarsi e ad allargare il suo parco auto, con pochi modelli sul mercato. L’ultimo presentato, il Cybertruck, un pick-up di dimensioni mastodontiche annunciato nel 2019 ma che ha avuto vari ritardi nella produzione, è arrivato sul mercato statunitense soltanto lo scorso novembre e a prezzi elevati: inoltre negli altri Paesi non è ancora disponibile.
Cos’è BYD
Fondata nel 2002, l’azienda di Shenzen si caratterizza per la gestione dell’intera catena di produzione dell’auto elettrica, dal litio ai software, passando per la costruzione delle batterie, di cui Byd è il secondo fornitore al mondo dopo la cinese Catl. La prossima sfida per Wang Chuanfu, 57enne proprietario della casa automobilistica con un patrimonio stimato di 15 miliardi, sarà trasformare BYD in un marchio veramente globale: buona parte delle 526mila consegne effettuate dal gruppo nel quarto trimestre di quest’anno ha avuto come destinazione la stessa Cina.