Aveva 81 anni
Wolfgang Schäuble: chi era e com’è morto lo storico ministro tedesco delle Finanze, falco dell’austerità
Protagonista della politica tedesca, uomo forte dei conservatori di Berlino durante la crisi dell'Euro. Promotore del "freno al bilancio" e fautore dello "zero in bilancio". Mai nessuno prima di lui eletto per 50 anni consecutivi al Bundestag
Esteri - di Redazione Web
Wolfgang Schäuble, falco dell’ex cancelliera tedesca Angela Merkel e dell’austerità durante la crisi dell’euro nei primi anni duemila, è morto la scorsa notte. Aveva 81 anni. La famiglia ha fatto sapere tramite l’agenzia di stampa tedesca Dpa che il politico è spirato ieri sera “in modo sereno”. È stato un esponente di lungo corso della Cdu, tra i conservatori più autorevoli e influenti della politica tedesca dell’ultimo mezzo secolo: mai nessuno prima di lui eletto per 50 anni di fila in parlamento. Dal 1990 era costretto su una sedia a sedie a rotelle dopo un attentato a colpi di pistola.
Schäuble era nato nel 1942 a Friburgo, in Brisgovia. È stato ministro dell’interno e uomo di fiducia di Helmut Kohl, gestì il Trattato di unificazione tedesca dopo la caduta del Muro di Berlino. Divenne molto noto a inizio anni duemila, come ministro delle Finanze del governo Merkel, sostenitore intransigente dell’austerità, soprattutto nei confronti dei Paesi meridionali dell’Eurozona, che per diversi tratti lo hanno visto come una sorta di nemico. Rilasciò alcune dichiarazioni che fecero pensare all’esclusione della Grecia dalla moneta unica. È stato fautore dell’attuale legge sull’asilo.
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Schäuble è stato anche promotore della Schuldenbremse, il cosiddetto “freno al bilancio” entrato in Costituzione nel 2009 che impedisce alla Germania di non sforare il bilancio annuale oltre lo 0,35%. Provvedimento che ancora oggi fa pesare ripercussioni sul governo di Olaf Sholz, impedendo a Berlino di finanziarsi sui mercati a debito. Al suo nome è legato anche il cosiddetto “Schwarze Null”, lo zero in bilancio che per anni ha permesso allo Stato di chiudere i conti perfettamente in pari.
Quando lasciò il dicastero gli impiegati delle Finanze formarono nel cortile del ministero la forma dello zero. Divenne nel 2017 Presidente del Bundestag, il parlamento tedesco. Non è riuscito a diventare Presidente della Repubblica e nel suo obiettivo di approvare una nuova riforma dell’immigrazione, ancora più restrittiva. Riteneva quella approvata nel 1990 ormai superata. È stato anche ministro dell’Interno, degli Affari Speciali, presidente della Cdu e presidente del gruppo parlamentare Cdu-Csu.
Il 12 ottobre 1990 fu vittima di un attentato, ferito a bruciapelo da tre colpi di pistola, uno dei quali lo aveva raggiunto alla spina dorsale. Tornò comunque alla politica e parlò a volte delle sue condizioni di invalido. Non si era mai parlato recentemente delle sue condizioni di salute, ma l’ex ministro era apparso molto raramente in pubblico negli ultimi tempi. Soltanto qualche settimana fa era stato visto nei pressi degli uffici del Reichstag.