A Carrodano
Femminicidio La Spezia: la pista satanismo nell’omicidio di Rossella Cominotti, Alfredo Zenucchi nega l’ipotesi riti e sette
Gli indizi dai tatuaggi, i social e i siti. "Roba vecchia, non sono uno sfegatato satanista". L'uomo in isolamento ha espresso il desiderio di rivedere la moglie un'ultima volta. La perizia calligrafica sulla lettera e l'autopsia sul corpo
Cronaca - di Redazione Web
A portare sulla pista dei riti satanici, per il femminicidio di Rossella Cominotti in provincia di La Spezia, ci sarebbero diversi indizi. Alcuni tatuaggi, delle tracce sui social, siti che evocano tutto un immaginario. Al momento è poco più di una suggestione la pista dei riti sanatici di cui si parla per quanto riguarda l’omicidio che si sarebbe consumato la settimana scorsa in una stanza di albergo a Mattarana, frazione di Carrodano. Alfredo Zenucchi è guardato a vista nel carcere di Massa dov’è detenuto in isolamento. Ha espresso all’avvocato un ultimo desiderio: rivedere un’altra volta la moglie prima che chiudano il feretro.
Al momento non è ancora stato chiarito il movente dell’omicidio: la donna è stata sgozzata con la lama di un rasoio. L’uomo ha confessato di esserle rimasta accanto durante l’agonia di circa tre ore. Avrebbe raccontato che avrebbero deciso di togliersi la vita insieme, senza riuscire a spiegare perché. Ha raccontato che erano “stanchi di vivere”. Zenucchi e Cominotti si erano sposati lo scorso marzo a Bonemerse, dove l’uomo aveva rilevato un’edicola. Il 57enne avrebbe dichiarato l’intenzione di lasciare l’edicola e la casa dove vivevano per fare un ultimo viaggio in Liguria e poi togliersi la vita insieme.
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Secondo le indagini già lo scorso 3 dicembre la coppia avrebbe tentato il gesto estremo. L’uomo avrebbe riportato ferite da taglio ai polsi e al collo. Zenucchi dopo aver ucciso la moglie non si è tolto la vita, è uscito in macchina ed è stato fermato dai carabinieri a un posto di blocco. Secondo il legale “si stava dirigendo verso Villafranca in Lunigiana per andare a suicidarsi e aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi”. Il corpo della 53enne è stato ritrovato da un’addetta alle pulizie della locanda. Sarebbe morta mercoledì 6 dicembre intorno alle 22:30.
Ritrovata una breve lettera nella stanza, di appena quattro righe e dalla scrittura apparentemente femminile, firmata da entrambi. “Il nostro amore sarà eterno. Abbiamo fatto questa scelta che nessuno forse potrà capire…”, una delle frasi presenti nella lettera, secondo il Corriere della Sera. Zenucchi ha negato di avere problemi di tossicodipendenza ma ammesso di esser stato in comunità in passato. Ritrovate nella stanza dell’hotel siringhe e dosi di eroina. Questa mattina l’udienza di convalida del fermo davanti al gip, domani alla procura di La Spezia l’incarico per l’autopsia.
La pista dei riti satanici
A far emergere la pista delle sette alcuni tatuaggi: un pipistrello, un cerchio con all’interno una stella sul collo, una stella rovesciata con la scritta inneggiante al diavolo e il numero 666. Sui social Zenucchi seguiva pagine dai nomi come “Aforismi Satanici” e “Angel’s White’s and Black’s Warrior’s”. All’avvocato Alberto Rimmaudo l’uomo ha minimizzato. “Quella roba qui risale a vent’anni fa, quando mi sono interessato a qualcosa, ma non sono uno sfegatato satanista”, come riporta Il Corriere della Sera. Il legale ha precisato che in camera da letto non sia stato trovato nulla che facesse pensare ai presunti riti. Zenucchi avrebbe vegliato il corpo della moglie per due notti.
La pista delle sette non convince. Raffaella Di Marzio, psicologa delle religioni e direttrice scientifica del centro Lirec, all’agenzia DIRE ha commentato come “dai giornali sappiamo che si tratta di due adulti che usavano stupefacenti e che hanno lasciato una lettera in cui scrivevano di volerla fare finita. In passato forse c’era stato un altro tentativo da parte di lei sul marito. Nella lettera non ci sono poesie o parole rivolte a Satana, o a riti in suo nome, non si sono visti altarini. Al momento non c’è la dinamica del gruppo o la ricerca di nuovi adepti: i due, a quanto risulta, salutavano a malapena i vicini. A meno che gli inquirenti abbiano tutte queste informazioni e allora, se verranno fuori, si potrà fare un altro discorso. C’è la droga, ma non basta questo per essere satanisti. Sembra un caso di follia alimentato dall’eroina”.
Chi era la coppia di Bonemerse
Dalle indagini e dalle testimonianze emerge al momento il ritratto di una coppia sempre più isolata e in disparte. “Nessun riscontro a motivi economici, l’edicola gestita dai due coniugi non andava bene, ma non erano oppressi dai debiti, né a questioni sentimentali, di gelosia”, ha detto l’avvocato. “Il ritratto che emerge è di una coppia che viveva in modo molto appartato, come isolata e chiusa in se stessa”. La famiglia della vittima non è convinta dalla ricostruzione del gesto estremo concordato insieme.
“Voglio vedere la lettera, conosco la sua scrittura e so come si esprimeva”, ha detto a Il Secolo XIX Nicoletta Belletti, cugina della vittima. “Lei era solare, impossibile che pensasse al suicidio”. La zia Francesca Schiroli invece ha parlato alla Provincia di Cremona di una donna sempre più chiusa e appartata. “Ultimamente il nostro rapporto non era più come prima. Non che io abbia capito che qualcosa non andasse, però lei era anche molto, molto malata. Aveva disturbi alimentari […] Mi aveva promesso ‘zia, vedrai che guarirò, che la sto mettendo tutta’. Però secondo me non ce l’ha fatta a venirne fuori. Era stata anche in una struttura specialistica”.