Il caso alla Scala

Se manca il sovversivo prendete il loggionista

La polizia per replicare alle polemiche e alle proteste, ha fatto un comunicato ufficiale per dire che il motivo delle identificazioni non era il contenuto dello slogan “ma la necessità di garantire la sicurezza dello spettacolo”

Cronaca - di Frank Cimini

9 Dicembre 2023 alle 17:00 - Ultimo agg. 9 Dicembre 2023 alle 17:13

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Marco Vizzardelli alla Scala
Marco Vizzardelli alla Scala

Quando c’erano gli austriaci i patrioti del Risorgimento gridavano “Viva Verdi”, cioè ”Viva Vittorio Emanuele re d’Italia” e li arrestavano.
Giovedì due spettatori del teatro Alla Scala sono stati identificati dalla Digos per aver gridato: “Viva l’Italia antifascista”.

La polizia per replicare alle polemiche e alle proteste, ha fatto un comunicati ufficiale per dire che il motivo delle identificazioni non era il contenuto dello slogan “ma la necessità di garantire la sicurezza dello spettacolo”.

Gli agenti della Digos, a Marco Vizzardelli, loggionista nel teatro milanese praticamente da una vita, hanno spiegato che dovevano farlo. Vizzardelli, ribadendo di aver detto una frase normalissima, ha aggiunto che gli agenti ridevano con lui. La risata sarebbe scappata quando Vizzardelli ha detto: “Ma che reato è, se avessi detto Viva l’Italia fascista mi avreste preso subito e portato fuori, ma così?”.

In realtà in questa storia c’è niente da ridere. Si tratta di una scena da “democratura” e conferma che da anni gli uffici della Digos sono in piena disoccupazione, non hanno nulla da fare per mancanza di sovversivi. Quindi siamo allo sport della repressione senza sovversione, fino a spezzare le reni ai loggionisti.

Carlo Monguzzi, consigliere comunale per Europa Verde “consiglia” il sindaco Beppe Sala affinché consegni l’Ambrogino d’oro a Marco Vizzardelli, il quale ha pure spiegato ai giornalisti di non essere un comunista ma un liberale di sinistra. Il loggionista ha aggiunto che lo rifarebbe tranquillamente.

A Matteo Salvini che aveva detto: “chi urla alla Scala sta nel posto sbagliato”, Vizzardelli replica: “Che onore! Ha fatto meglio Ignazio La Russa a spiegare di non aver sentito niente”.

In questa storia della identificazione inquietante, sarebbe carino sapere che tipo di sicurezza avrebbe messo in discussione il loggionista. La polizia con ogni probabilità avrebbe fatto meglio a stare zitta perché quel comunicato sfocia in una involontaria comicità. Insomma non ci sono più gli austriaci ma quell’aria lì c’è ancora…

9 Dicembre 2023

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