Tutto rimandato
Anti-pezzotto: cos’è e come funziona lo strumento contro la pirateria, salta l’esordio in Juventus-Napoli
Slitta a gennaio l'esordio dell'"anti-pezzotto", il nuovo strumento contro la pirateria. Ancora in corso i test sulla sua efficacia. Secondo le stime la pirateria è passata dai 14,7 milioni nel 2017 ai quasi 41 milioni nel 2022
Tecnologia - di Redazione Web

Doveva esordire con Juventus-Napoli il nuovo strumento tecnologico contro la pirateria gestito da AgCom. E invece no, tutto rimandato per la fase di test sull’efficacia del cosiddetto “anti-pezzotto”. Se ne parlerà a fine gennaio. Senza ulteriori test della piattaforma, il nuovo sistema potrebbe mandare in tilt diversi siti. Tutto rimandato.
Per “pezzotto” si intende ormai lo strumento per piratare i contenuti sportivi, soprattutto quelli riguardanti il calcio, detenuti dalle pay tv. Lo scorso luglio era stata attivata una legge contro la pirateria ed era stato convocato un tavolo tecnico. “L’elemento della salvaguardia dei dati personali (incluse le coordinate bancarie) di chi utilizza il “pezzotto”, da parte di coloro che offrono accesso illegale a contenuti sportivi, dovrebbe essere menzionato più frequentemente anche nelle pubblicità e nelle campagne contro la pirateria – aveva dichiarato l’avvocato Roberto Valenti al Dla Piper Sport Forum – Spesso si trascura un elemento che a mio modo di vedere è molto più persuasivo del semplice danno economico per il sistema o dell’appello alla moralità. Per spendere pochi euro in meno, molti utenti non hanno consapevolezza dei rischi che corrono”.
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Come funziona l’anti-pezzotto
Lo strumento anti pirateria è stato realizzato entro tre mesi dall’approvazione del decreto legge Caivano pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 novembre. Il blocco sarà eseguito entro trenta minuti dalla segnalazione. Le autorità potranno risalire alle persone coinvolte nell’illecita fruizione di contenuti. L’indirizzo IP potrebbe essere bloccato senza necessità di contraddittorio con il titolare. Il nuovo sistema ordinerà agli ISP (Internet Service Provider) di bloccare gli indirizzi segnalati nel ricorso e tutti quelli segnalati dai titolari dei diritti e validati attraverso la piattaforma. Resta da verificare l’effettiva riuscita del nuovo sistema: gli Internet Service Provider (ISP) possono aggirare i blocchi agendo sui DNS.
La pirateria in Italia
Secondo le stime la pirateria è passata dai 14,7 milioni nel 2017 ai quasi 41 milioni nel 2022. Gli abbonati alle IPTV illegali in Italia sono tre milioni, il 6% della popolazione italiana oltre 15 anni. Il reato della pirateria viene al momento punito con la reclusione da uno a quattro anni e con una multa da 2.500 a 15mila euro.
“Primo tassello fondamentale per far funzionare il quadro normativo voluto all’unanimità dal legislatore – il commento di DAZN all’iniziativa – . Serve per cominciare a contrastare la rete dei siti illegali. Abbiamo di fronte un fenomeno in continua evoluzione e crescita, sfruttare la tecnologia è l’unico modo per riuscire a contrastarlo in maniera rapida e decisa ma non è sufficiente perché, mentre questa evolve, cambiano le modalità con cui i contenuti vengono piratati. La pirateria non può più essere considerata un positivo fenomeno di costume. Bisogna promuovere una cultura a tutela dei consumatori che faccia capire i seri pericoli in cui incorre chi guarda un contenuto in maniera illecita”.