L'uscita imbarazzante

“Non amo le ostentazioni”: il ministro Abodi ‘accoglie’ così in Serie A Jankto, primo calciatore dichiaratamente omosessuale

Politica - di Carmine Di Niro

10 Luglio 2023 alle 13:17 - Ultimo agg. 10 Luglio 2023 alle 14:40

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“Non amo le ostentazioni”: il ministro Abodi ‘accoglie’ così in Serie A Jankto, primo calciatore dichiaratamente omosessuale

Per Giorgia Meloni, che volerà a Vilnius per partecipare al vertice Nato sull’Ucraina e per ‘scappare’ dai problemi che le sta creando la maggioranza, in particolare con i casi della ministra Daniela Santanchè e il presidente del Senato Ignazio La Russa, ogni giorno riserva una sorpresa amara.

Colpa delle uscite fuori fase dei membri di spicco del suo governo. Ultimo a straparlare è stato oggi il ministro dello Sport Andrea Abodi. Uomo di sport e di palazzo, per anni consigliere del Coni Servizi, quindi presidente della Lega di Serie B e poi presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, a settembre dopo il trionfo elettorale Meloni aveva scelto lui come uomo su cui puntare per il ministero dello Sport e dei Giovani.

E di sport, in particolare di calcio, Abodi ha parlato stamani intervenendo alla trasmissione 24 Mattino su Radio 24. Intervista in cui ha toccato un tema rivelatosi poi spinoso, ovvero il ritorno in Serie A del calciatore ceco Jakub Jankto, centrocampista che ha già vestito in passato le maglie di Udinese e Sampdoria, e che tornerà nel massimo campionato italiano col Cagliari neopromosso.

Ma Jankto lo scorso febbraio fece notizia anche per una vicenda extra calcistica: il 27enne, all’epoca in forza allo Sparta Prga, fu il primo professionista di un campionato di alto livello a fare coming out, dichiarandosi omosessuale. “Sono omosessuale, e non voglio più nascondermi”, aveva dichiarato in inglese sul proprio profilo Instagram Jankto.

Proprio sul ritorno in Italia di Jankto è stato interpellato Abodi, che combina un disastro: “La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta”, dice inizialmente il ministro.

Poi le dichiarazioni che fanno montare il caso: “Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali — continua il ministro — Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui”.

Insomma, il coming out ridotto a “ostentazione” in un ambiente, come quello del calcio, in cui la scelta di Jankto ha spezzato un tabù, è un vero atto di coraggio vista la nota difficoltà dei giocatori omosessuali a rendere pubblico il proprio orientamento sessuale.

Ma le parole del ministro sembrano confermare anche un altro classico: il calciatore ceco può essere gay, ma è meglio tacerlo e non mostrare il suo orientamento. Nelle sue dichiarazioni il ministro del governo Meloni parla anche di omosessualità come “scelta personale”, ma anche qui non se ne capisce il senso: le persone Lgbt non scelgono, l’orientamento sessuale non è una scelta.

Non pago delle prime dichiarazioni rilasciate su Jankto, Abodi è tornato sull’argomento su Twitter: “Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?, ha scritto il ministro commentando un articolo proprio sulle sue parole a Radio 24, tirando in ballo senza alcuna logica apparente gli eventi come il Pride con il coming out del neo calciatore del Cagliari.

Ma le parole di Abodi non sono una novità, l’ambiente calcistico è drammaticamente vicino alle posizioni del ministro. Basta tornare al 2012 e alle parole di Antonio Cassano in risposta ad una intervista di Cecchi Paone, che sosteneva la presenza di “almeno due omosessuali” nell’Italia allenata da Cesare Prandelli. “Ci sono froci in Nazionale? Se penso quello che dico sai che cosa viene fuori – dichiarò il calciatore – sono froci, problemi loro, mi auguro che non ci siano veramente in Nazionale”.

Proprio sul coming out di Jankto si espresse Luciano Moggi, per anni dirigente della Juventus e ‘dominus’ del calcio italiano. “Purtroppo si nasce in certe maniere e Jakub è nato in una maniera un po’ particolare, deviato in un qualcosa che praticamente normalmente un uomo non è”, disse intervistato da Le Iene.

10 Luglio 2023

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