L'intesa
“Omaggia Hitler, proibito il numero 88”: la misura del governo contro l’antisemitismo nel calcio
La dichiarazioni di intenti sottoscritta dal Viminale. Il numero simbolizza il saluto: "Heil Hitler". "Recepito il riferimento alla definizione internazionale di antisemitismo". Per gli amici del governo la storia è diversa
News - di Antonio Lamorte
Questo governo non ne fa passare una. Su certe cose proprio non ci può essere ambiguità, nessuna tolleranza. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato che tra le previsioni contenute all’interno della dichiarazione di intenti per la lotta contro l’antisemitismo sottoscritta al Viminale con il mondo del calcio, c’è anche una misura che riguarda il numero 88. Quello utilizzato dai gruppi neonazisti per simbolizzare il saluto “Heil Hitler”. Quel numero non potrà più essere utilizzato.
L’“H” è l’ottava lettera dell’alfabeto. In diverse occasioni i calciatori erano stati criticati in passato per aver indossato il numero con quella maglia. Lo scorso marzo un tifoso tedesco era stato individuato nella Curva Nord dello Stadio Olimpico a Roma con una maglia con il numero 88 e il nome “Hitlerson”, tanto per non lasciare spazio ad ambiguità. Era stato scovato grazie ai filmati delle telecamere dell’impianto sportivo. Le immagini lo avevano immortalato anche mentre faceva il saluto romano.
Piantedosi ha commentato che nel codice etico delle società “viene recepito il riferimento alla definizione internazionale di antisemitismo. C’è quindi il divieto dell’uso da parte delle tifoserie di simboli che possano richiamare il nazismo; la responsabilizzazione dei tesserati a tenere un linguaggio non discriminatorio in tutte le manifestazioni pubbliche; la definizione delle modalità di interruzione delle partite in caso di episodi di discriminazione. Sarà inoltre valutato positivamente l’atteggiamento proattivo delle società in questo campo”.
Niente più maglie con il numero 88 dunque, nessuna tolleranza. Pugno duro da parte del governo, non c’è che dire. Stretta durissima. Certo era andata diversamente a Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, che in un’inchiesta veniva ripreso tra altri che inneggiavano “Boia chi molla!” e mentre alzava il braccio nel saluto romano – è stato intanto archiviato il suo caso per riciclaggio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti. E diversamente era andata anche con le foto di Galeazzo Bignami, viceministro alle infrastrutture di Fdi, fotografato travestito nelle vesti di un gerarca nazista. Ma era una festa di addio al nubilato, so’ ragazzi. Sull’88 invece non si scherza. Non è mica un numero come gli altri.