L'ossessione del killer
Giulia Cecchettin, i messaggi Whatsapp di Turetta a Elena: “Falle accendere il telefono, non può ignorarmi per ore”
Talmente ossessionato dall’ex fidanzata Giulia Cecchettin da arrivare a contattare la sorella Elena per chiederle di far accendere lo smartphone alla 22enne, perché “non può non cagarmi per tutte queste ore”.
Sono i messaggi WhatsApp che la trasmissione di Rai3 ‘Chi l’ha visto?’ ha mandato in onda mercoledì sera. Il contesto è quello della scorsa estate: Giulia ha già lasciato Filippo Turetta, il giovane che lo scorso 11 novembre l’ha uccisa a coltellate dopo una lite, per poi scappare per una settimana fino alla cattura in Germania, non prima di aver scaricato il corpo di Giulia in un fossato nei pressi del lago di Barcis.
I messaggi WhatsApp alla sorella
Giulia ed Elena sono ad un concerto, la 22enne ha spento il telefono e Turetta tempesta di messaggi e telefonate la sorella Elena: i due si erano lasciati da poco ed erano partiti separatamente per andare a un concerto, lui con la Fiat Grande Punto che poi utilizzerà pera rapire e uccidente Giulia, le due sorelle in treno.
Turetta non accetta che la ex fidanzata, che lo aveva lasciato, mettesse distanza tra loro. Gli screenshot dei messaggi, e gli audio che Filippo mandava a Giulia e alle sue amiche dalla trasmissione di Rai3.
Secondo il racconto della sorella Filippo ne stava scrivendo a raffica all’ex fidanzata, finché lei non le ha spento il telefono. A quel punto Turetta contatta Elena Cecchettin: “Ciao scusa, puoi far accendere il telefono alla Giulia e farglielo lasciare acceso?”. Lei risponde solo “No”, lui però torna alla carica: “Perché?! Non è giusto, non può non cagarmi per tutte ste ore. Mi aveva promesso ieri che mi scriveva durante la giornata…dille almeno che le ho scritto”. Elena allora replica: “Filippo dalle un attimo di respiro”. E Turetta sbotta: “Di respiro da cosa? Mi aveva promesso che mi mandava qualche foto e video della giornata”. E poi conclude: “Scusa, grazie”.
L’accusa di stalking
Messaggi che potrebbero servire alla famiglia Cecchettin, rappresentata dall’avvocato Nicodemo Gentile, per fornire elementi all’accusa di stalking nei confronti di Turetta. Nei giorni scorsi il legale aveva parlato di diversi messaggi e audio da cui emergerebbero “plurime e reiterate condotte che descrivono la ‘fame di possesso‘ di Turetta verso la nostra Giulia”.
Al punto da pretendere che la 22enne, anche dopo la fine della loro relazione, avesse meno rapporti possibili con le amiche e la sua famiglia: “Stai con me e non con le tue amiche”, avrebbe ripetuto Turetta a Giulia, che alla luce degli atteggiamenti dell’ex aveva manifestato sempre più “ansia” e “paura” che le potesse succedere qualcosa.
Le sedute dalla psicologo
Pare inoltre che Giulia avesse anche convinto Filippo ad andare dallo psicologo dell’università. Lui aveva partecipato a sei sedute: l’ultima era fissata per il 17 novembre, ma lei era già morta.
I messaggi alle amiche
Il quadro di gelosia e di forte pressione psicologica di Turetta nei confronti di Giulia era emerso già dai primi messaggi audio diffusi dalla Rai. La 22enne si confidava con alcuni amiche alle quali aveva raccontato delle pressioni psicologiche che subiva dal suo ex, che minacciava anche di togliersi la vita: “Mi sento in una situazione in cui vorrei che sparisse, non vorrei più avere contatti con lui – diceva Giulia in quei messaggi audio -. Però allo tesso tempo mi viene a dire cose come che è superdepresso, che ha smesso di mangiare, che passa le giornate a guardare il soffitto, che pensa solo ad ammazzarsi e che vorrebbe morire”.
Giulia parlava dell’ex Filippo come un ragazzo scorretto che la metteva di fronte a dei ricatti morali: “Non me le viene a dire per forza come ricatto secondo me, però suonano molto come ricatto… Allo stesso tempo mi viene a dire che l’unica luce che vede nelle sue giornate sono le uscite con me o i momenti in cui io gli scrivo”.