Lo scontro

Salario minimo, la destra affossa la proposta dell’opposizione: passa la delega al governo

Economia - di Carmine Di Niro - 29 Novembre 2023

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Salario minimo, la destra affossa la proposta dell’opposizione: passa la delega al governo

Addio salario minimo. La Commissione Lavoro della Camera, forte dei numeri della maggioranza, ha dato il via libera all’emendamento proposto dalla destra che cancella la proposta di legge delle opposizioni unite (dal Partito Democratico ai 5 Stelle passando per Azione, con unica eccezione Italia Viva) sul salario minimo di nove euro lordi l’ora.

Il testo prevede al suo posto, invece, una delega al governo da esercitare entro sei mesi. Tra gli obiettivi “garantire l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione“.

L’opposizione lascia la Commissione

Una approvazione arrivata in un clima di forte tensione. I deputati di opposizione, come sottolineato dal capogruppo Dem in Commissione Arturo Scotto, “hanno abbandonato i lavori. Hanno compresso i tempi parlamentari uccidendo così il salario minimo con una delega al governo. Non ci rendiamo complici di questo scempio della democrazia parlamentare”.

Presente alla protesta anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. “La delega nei fatti certifica l’ennesimo rinvio di sei mesi – attacca la leader Dem – Ma le persone che prendono 5 euro all’ora di salario non possono aspettare. Il governo decide di sfilare la discussione al Parlamento e di accentrare per non decidere. Non hanno nemmeno il coraggio di bocciare il salario minimo alla luce del sole e invece si sono dati a una fuga ingloriosa. Un giorno davvero triste e buio per la democrazia“.

E la capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione, Valentina Barzotto, aggiunge: “Quella scritta stasera in commissione Lavoro è una pagina nera per il Parlamento. Il presidente Rizzetto ha tagliato i tempi della discussione, ci ha fatto lavorare in un ambiente insalubre per tutta la durata della seduta e alla fine non ha permesso a tutti gli iscritti a parlare in dichiarazione di voto di poterlo fare. La sostituzione della nostra pdl per l’introduzione del salario minimo legale con una delega al governo crea un precedente pericolosissimo, svilendo il ruolo delle Camere. Si devono vergognare“.

La destra contro il salario minimo

Dalla maggioranza è stato eretto, dal momento della proposta di legge delle opposizioni, un muro inscalfibile al salario minimo. In particolare la premier Giorgia Meloni si era detta fortemente contraria, “appaltando” al Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro guidato dall’ex ministro Renato Brunetta, a sua volta storico oppositore del salario minimo, il compito di bocciare “tecnicamente” la proposta con un parere controverso e criticato da sindacati, esperti e opposizione.

Nella legge delega al governo dunque scompare completamente qualsiasi riferimento al salario minimo: al suo posto si affida al governo il compito di varare decreti legislativi per intervenire sui salari bassi, ricorrendo al rafforzamento della contrattazione collettiva e senza escludere la possibilità di una contrattazione di secondo livello. Il nuovo testo dovrebbe approdare in Aula giovedì, ma è possibile anche uno slittamento dei tempi.

29 Novembre 2023

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