La guerra in Medioriente

Erdogan denuncia Israele alla Corte Penale Internazionale dell’Aia: “Crimini di guerra in Palestina”

Altra giornata di stragi. Colpite due scuole. Ancora attaccato il campo profughi di Jabalia. Il Nyt conferma che furono usate bombe da una tonnellata sui civili

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

5 Novembre 2023 alle 20:57

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La denuncia di Erdogan
La denuncia di Erdogan

La Turchia farà di tutto per portare le violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra da parte di Israele davanti alla Corte penale internazionale (Cpi). Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan sull’aereo presidenziale di ritorno dal Kazakistan.

Ho detto qualcosa nel mio discorso alla manifestazione per la Palestina. Ho annunciato che avremmo sostenuto iniziative che avrebbero portato le violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra di Israele davanti alla Corte penale internazionale. Le nostre autorità competenti, in particolare il Ministero degli Esteri, svolgeranno questo lavoro”, ha detto citato da Anadolu.

*Israele: “Richiamando l’ambasciatore Erdogan si schiera con Hamas”

La decisione del governo turco di richiamare l’ambasciatore a Tel Aviv in patria “è un altro passo del presidente turco Erdogan per schierarsi con l’organizzazione terroristica Hamas”. Lo ha detto il ministero degli Esteri israeliano ricordando che “i terroristi di Hamas hanno ucciso, massacrato e giustiziato oltre 1400 persone e ne hanno rapite 240”. “I terroristi di Hamas usano la popolazione a Gaza come scudi umani, impedendo loro di entrare in aree sicure e rubando loro carburante, cibo e acqua potabile. Hamas – ha concluso – è il vero nemico del popolo palestinese e commette crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.

*Tank di Israele nel sud di Gaza City, duri scontri con Hamas

Blindati dell’esercito israeliano sono arrivati a Tel al-Hawa, uno dei quartieri a sud di Gaza City. Lo ha fatto sapere Hamas aggiungendo che le Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, sono state impegnate in duri scontri ravvicinati durante i quali hanno anche lanciato un missile anti-carro Kornet contro un mezzo blindato israeliano nel settore sud-occidentale dl Tel el-Hawa. Nello stesso rione miliziani di Hamas e delle Brigate al-Quds (Jihad islamica) hanno attaccato insieme altri blindati israeliani con colpi di mortaio. L’esito di questi attacchi non è stato reso noto dalle Brigate al-Qassam.

*Colpita una scuola nel campo profughi di Jabalia 

I bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza hanno colpito anche una scuola gestita dall’Onu, che nelle ultime settimane veniva utilizzata come rifugio dagli sfollati. Si tratta dell’istituto Al-Fakhoora, che si trova nel campo profughi di Jabalia, che così subisce il quarto attacco in pochi giorni. Ci sarebbero parecchi bambini tra le vittime. La notizia è stata confermata dall’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.

Juliette Touma, responsabile per le comunicazioni di Unrwa, ha confermato alla Cnn che «una delle scuole è stata colpita questa mattina» e che la struttura «viene usata come rifugio Unrwa per famiglie sfollate».  Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, il bombardamento sulla scuola ha provocato la morte di 15 persone.

Touma, riferisce  Cnn, ha spiegato che almeno un attacco ha colpito direttamente il cortile della scuola dove erano state messe tende per le famiglie sfollate. Cnn precisa inoltre di aver ottenuto immagini che mostrano danni, spargimento di sangue e vittime. Al 12 ottobre, precisa l’emittente Usa, la scuola di Al-Fakhoora ospitava circa 16.000 sfollati, ma non è chiaro quanti ve ne fossero al momento del bombardamento.

*Nyt: Israele ha usato due bombe da 1.000 chili a Jabalia

Israele ha usato due bombe da quasi 1.000 chili nell’attacco a Jabalia, come dimostrano le immagini satellitari e i video dei crateri analizzati dal New York Times. Decine di civili sono rimasti uccisi e centinaia feriti dalle bombe sganciate sul quartiere densamente popolato nel nord di Gaza con l’obiettivo, secondo l’esercito israeliano, di colpire un comandante e diversi combattenti di Hamas, nonché la rete di tunnel sotterranei utilizzati dal gruppo terroristico. Queste bombe, le seconde più grandi nell’arsenale israeliano, di solito sono impiegate per colpire le infrastrutture sotterranee, ma il loro dispiegamento in un’area densamente popolata come Jabalia è molto raro.

Gaza: danni a scuola cattolica colpita dai bombardamenti

“Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) raid israeliani hanno colpito la nostra scuola delle Suore del Rosario di Gerusalemme nella zona di Tel al-Hawa danneggiando il grande cortile esterno e arrecando danni alle strutture circostanti”: a dare al Sir la notizia è suor Nabila Saleh, preside della scuola, la più grande della Striscia con i suoi 1250 alunni, in larghissima maggioranza musulmani. “Purtroppo – ha aggiunto- le comunicazioni sono interrotte in quella zona perchè sono ancora in corso i bombardamenti ed è impossibile andare a vedere i danni subiti”

*Il bilancio delle vittime a Gaza

È salito a 9.488 morti il bilancio delle vittime palestinesi della campagna militare israeliana nella striscia di Gaza, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità controllato dal movimento islamista palestinese Hamas. Tra loro ci sarebbero 3.900 bambini e adolescenti.

*Inviato Usa: “Quasi un milione di persone arrivato nel Sud di Gaza”

Le persone che hanno lasciato il nord della Striscia di Gaza per dirigersi nelle zone più sicure sono 800mila-un milione. La stima, riferisce la  Cnn, è dell’inviato americano per le questioni umanitarie in Medio oriente, David Satterfield, secondo il quale è necessario “un movimento sicuro e costante” di arrivo degli aiuti. Vi è inoltre il problema dell’alloggio, aggiunge l’inviato, che potrebbe aggravarsi se scenderanno a sud anche i 350-400mila i civili rimasti a Nord.

*Blinken: “Lo status quo di Gaza controllata da Hamas non può continuare”

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato ieri che sia Washington che gli Stati arabi ritengono che lo status quo di una Gaza controllata da Hamas non possa continuare e che ha discusso con le sue controparti arabe su come tracciare un percorso migliore verso una soluzione a due Stati. Parlando a una conferenza stampa ad Amman, insieme ai suoi omologhi egiziani e giordani, il diplomatico statunitense ha anche detto che Washington è preoccupata per la violenza dei coloni estremisti in Cisgiordania.

*Manifestanti davanti a casa di Netanyahu: dimettiti

Manifestanti in piazza a Gerusalemme davanti alla casa del premier israeliano Benjamin Netanyahu in Azza Street. Lo riferisce The Times of Israel sottolineando che i dimostranti chiedono al premier di dimettersi per l’attacco di Hamas a Israele dello scorso 7 ottobre.

 

 

 

 

5 Novembre 2023

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