Per il Tg La7
Sondaggi politici, l’ultima indagine SWG sui partiti: chi scende e chi sale tra guerra e manovra
L'indagine SWG per il TgLa7. Per il 44% degli intervistati la reazione di Israele agli attacchi di Hamas è troppo violenta, il 38% sostiene che lo Stato Ebraico dovrebbe trattare e non attaccare militarmente
News - di Redazione Web
Resta grossomodo inalterato secondo l’ultimo sondaggio SWG per il TgLa7 il panorama degli orientamenti di voto degli italiani dopo una settimana dominata dalla guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas e nella quale via via ha preso sempre più la manovra del governo Meloni. La legge di bilancio di 109 articoli parte con il suo iter al Senato. Al centro le pensioni, gli affitti, il fisco, il Superbonus. L’Istituto dedica gran parte della sua ultima indagine proprio alle impressioni dell’opinione pubblica sulla guerra in Medio Oriente.
Salgono sia Fratelli d’Italia che Partito Democratico, dello 0,3% e dello 0,4% in una settimana, sono al 29% e al 28,7%. Scivola invece dello 0,3% il Movimento 5 Stelle, al 16,1%. Stabile la Lega al 10,2%. Forza Italia perde lo 0,1%, è al 6,2%. Anche Azione scende al 3,7%. Verdi e Sinistra Italiana stabili al 3,5%. Italia Viva è al 2,8%, + Europa al 2,2%. Per l’Italia con Paragone all’1,8%, Unione Popolare all’1,4%, Noi Moderati all’1%. Sotto la voce “Altre Liste” l’1,9% degli intervistati. Sempre altissima, anche se in discesa di un punto, al 40% la percentuale di chi non si esprime.
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Gli italiani e la guerra in Medio Oriente
Risulta schiacciante soprattutto un dato da quello che emerge nella parte dell’indagine sulla guerra in Medio Oriente: il 44% degli intervistati ritiene che la reazione di Israele – bombardamenti che avrebbero provocato oltre ottomila morti per Hamas, dati impossibili da verificare – ai feroci e sorprendenti attacchi di Hamas di sabato 7 ottobre sia stata troppo violenta. Così come il 38% sostiene che Israele per risolvere questo conflitto dovrebbe trattare con Hamas senza attaccarlo militarmente.
Corrispondono grossomodo le posizioni di chi sostiene che la reazione di Israele sia giusta, il 21%, e che lo Stato Ebraico debba distruggere del tutto Hamas, 22%. Secondo il 39% degli intervistati al momento entrambe le fazioni in campo sono colpevoli allo stesso modo del conflitto, per il 32% è colpevole Hamas, per il 9% gli israeliani. Al momento, in un calcolo misurato in tre punti nel tempo dal maggio 2021, il 17% si sente più vicino alla comunità israeliana, il 14% a quella palestinese, il 22% a nessuna delle due.
Complessivamente bassi i voti dati alle azioni intraprese dai leader politici nella questione: in alto la premier italiana Giorgia Meloni, che ha definito “equilibrata” e come la più giusta la scelta dell’Italia di astenersi dalla risoluzione proposta all’ONU dai Paesi arabi che chiedevano un cessate il fuoco israeliano nella Striscia di Gaza. A seguire Antonio Guterres, 4,1, Emmanuel Macron, 4,0, Joe Biden, 4,0, Ursula von der Leyen, 3,9. Bocciato il presidente israeliano Benjamin Netanyahu, al 3,5, che ha appena annunciato la terza fase dell’attacco alla Striscia di Gaza.