Aveva 85 anni
È morto Ernesto Ferrero: l’editore e scrittore che ha diretto il Salone del Libro di Torino
Una vita al servizio dei libri. L'esordio nel 1963 nell'ufficio stampa dell'Einaudi, il Premio Strega nel 2000 per il suo romanzo su Napoleone Bonaparte. Ha diretto il Salone del Libro dal 1999 al 2016
Cultura - di Antonio Lamorte
Ernesto Ferrero è stato scrittore, editore, traduttore, critico letterario, organizzatore culturale, intellettuale. Premio Strega con il suo romanzo su Napoleone Bonaparte e direttore Salone del Libro di Torino che secondo alcuni non è stato più lo stesso dopo la sua guida. È morto a 85 anni, dopo una lunga malattia. Da pochissimo era stato pubblico il suo ultimo libro, Italo, pubblicato da Einaudi, dedicato allo scrittore Italo Calvino di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita.
Una vita dedicata ai libri, aveva cominciato come responsabile dell’ufficio stampa della casa editrice Einaudi nel 1963. Lavorava come assicuratore. Era nato a Torino il 6 maggio 1938. Ha scritto saggi, narrativa, libri di memorie, libri per bambini. Ha lavorato con i grandi della letteratura italiana. Con N, in cui aveva descritto l’esilio di Napoleone sull’Isola d’Elba, aveva vinto il Premio Strega, il riconoscimento letterario più prestigioso in Italia, nell’edizione del 2000. Da traduttore aveva lavorato sulle opere di Ferdinand Céline, Gustave Flubert e George Perec. Da critico letterario si è occupato di Carlo Emilio Gadda e Primo Levi tra gli altri, soltanto in ultimo di Calvino. È stato una firma del quotidiano La Stampa.
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È stato segretario generale di Bollati Boringhieri, direttore editoriale di Garzanti, direttore letterario di Arnoldo Mondadori Editore. È stato presidente onorario del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino e presidente delle giurie di diversi premi letterari, faceva parte del comitato direttivo del Premio Strega. Per quasi vent’anni ha diretto il Salone del Libro di Torino, dal 1998 al 2016. “Porteremo sempre nel nostro cuore il suo impegno instancabile e la sua dedizione verso la promozione della lettura, del libro e della letteratura, ma soprattutto la generosità, la gentilezza e l’ironia che lo hanno contraddistinto sul lavoro e nella vita”, il ricordo in una nota dell’organizzazione.
“La sua visione e il suo lavoro hanno trasformato il Salone Internazionale del Libro, che ha diretto dal 1998 al 2016, in un luogo di incontro, dialogo e confronto tra autrici e autori, lettrici e lettori, uno spazio in cui l’amore per la lettura e la conoscenza hanno creato anno dopo anno una comunità sempre più grande. Il suo esempio ci sarà sempre da guida per gli anni che verranno”. Esperienza ricordata anche dal sindaco Stefano Lo Russo. “Un intellettuale che ha dedicato la sua vita ai libri, acuto osservatore del mondo, uomo di cultura profonda che ha contribuito a rendere grande e internazionale il Salone del Libro di Torino”, ha scritto il primo cittadino sul social X.
Ferrero nel 2012 era stato premiato dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con l’onorificenza di commendatore all’Ordine del merito della Repubblica Italiana. Ferrero lascia la moglie Carla e le figlie Chiara e Silvia. “Pensai distintamente che per un prodigio insperato ero stato accolto nella regione mitologica in cui cresce l’albero della felicità”, scrisse nella prima pagina del suo memoir I migliori anni della nostra vita sui tempi all’Einaudi da direttore letterario e direttore editoriale.