Guerra in Medio Oriente
Si estende il conflitto in Israele, razzo cade a Taba in Egitto e gli Usa bombardano postazioni iraniane in Siria
Mentre continuano le invasioni di terra 'chirurgiche' da parte dell'esercito israeliano dentro la Striscia di Gaza, è stato colpito un ospedale egiziano: sei feriti. Il Pentagono ha invece confermato l'attacco con gli F16 al confine tra la Siria e l'Iraq
Esteri - di Redazione Web
L’esercito israeliano è entrato nel nord di Gaza questa notte per la terza volta in 24 ore e ha attaccato postazioni di Hamas, alcune delle quali a Gaza City. Lo rende noto lo stesso Idf, che fa sapere di avere colpito membri di Hamas, piattaforme di lancio di missili anticarro e quartier generali dell’organizzazione islamista. Nell’attacco, aggiunge l’esercito israeliano, sono stati colpiti più di 250 obiettivi. Mentre la guerra è entrata nel suo 21 giorno e continuano i lanci di razzi di Hamas contro Israele, compresi missili a lungo raggio, e gli attacchi aerei israeliani su Gaza, rimane il rischio di un allargamento del conflitto. Questo mentre un razzo è caduto nella notte su un ospedale a Taba, cittadina egiziana al confine con Israele, causando sei feriti. Intanto, l’esercito Usa ha lanciato attacchi aerei su due località nella Siria orientale collegate al Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha fatto sapere il Pentagono.
Il conflitto si allarga
Gli attacchi sono stati sferrati da caccia F16 nella notte vicino ad Abu Kamal, una città siriana al confine con l’Iraq. Al momento i report suggeriscono che che un’offensiva di terra dell’Idf a Gaza potrebbe non essere imminente, in attesa che gli Stati Uniti trasferiscano forniture difensive a Israele e mobilitino le proprie forze nell’area per scoraggiare Hezbollah e Iran. Resta alta la tensione anche al confine settentrionale di Israele, con il lancio di razzi e droni di Hezbollah sul territorio israeliano. La situazione all’interno della Striscia intanto rimane drammatica: la Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato che 12 camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah con l’Egitto, ma nessun camion di carburante è ancora arrivato nella Striscia. Complessivamente, dall’inizio del conflitto, sono entrati a Gaza 74 camion di aiuti. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, dall’inizio della guerra sono stati uccisi 7.000 palestinesi a Gaza.
Bilancio drammatico
Un portavoce di Hamas ha affermato che circa 50 ostaggi sono stati uccisi a Gaza a causa degli attacchi israeliani. Ieri, il ministero della Sanità di Gaza ha pubblicato un documento di 212 pagine con elenchi di nomi e numeri di identificazione di 7.028 palestinesi che secondo le autorità di Hamas, che controllano Gaza, sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani dal 7 ottobre, dopo che il presidente Usa, Joe Biden aveva messo in dubbio l’attendibilità dei report palestinesi sul numero di persone uccise e ferite durante l’assalto israeliano a Gaza. Hamas e la Jihad islamica palestinese tengono in ostaggio più di 224 soldati e civili , compresi cittadini stranieri. Più della metà degli ostaggi hanno passaporti stranieri di 25 paesi diversi, tra cui 54 cittadini tailandesi, 15 argentini, 12 tedeschi, 12 americani, sei francesi e sei russi.
Gli ostaggi e gli aiuti
Una delegazione di Hamas è stata ieri in visita a Mosca, secondo il Ministero degli Esteri russo e la Russia a fatto sapere di aver avuto colloqui in Qatar con rappresentanti di Hamas riguardo agli ostaggi tenuti a Gaza. Sul fronte politico, i leader dei 27 Stati membri dell’UE hanno chiesto all’unanimità “corridoi umanitari e pause” nei bombardamenti su Gaza per consentire a cibo, acqua e forniture mediche di raggiungere i palestinesi. In un testo di compromesso, concordato dopo ore di discussioni, i capi di Stato e di governo dei 27 hanno dichiarato che l’Ue “ribadisce l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto umanitario internazionale” e “deplora tutti perdita di vite civili“.