La crociata

Attori italiani per ruoli italiani, Pierfrancesco Favino: “Stiamo gettando un’occasione”

L'attore torna sulla polemica esplosa alla Mostra del cinema di Venezia. "Il mio non è un discorso personale né sindacale; è un discorso industriale"

Spettacoli - di Redazione Web

27 Ottobre 2023 alle 17:43

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Attori italiani per ruoli italiani, Pierfrancesco Favino: “Stiamo gettando un’occasione”

“Si è voluto ridurre a una contesa tra attori un discorso di sistema. Io non ho ovviamente nulla contro Adam Driver, che è molto più bravo di me…”, dice Pierfrancesco Favino in un’intervista a Il Corriere della Sera. La polemica era scoppiata alla Mostra del Cinema di Venezia, dove l’attore aveva partecipato con due film, Comandante di Edoardo De Angelis e Adagio di Stefano Sollima. E in una conferenza stampa aveva lanciato il suo appello, parlato di “appropriazione culturale”, diceva di non capire “perché vengano presi attori stranieri per raccontare storie da cui sono lontanissimi. Non ho mai visto un attore americano che interpreta un tedesco, un greco, un cubano. Un italiano invece sì. Il pubblico italiano tornerà ad avere fiducia nel cinema italiano quando vedrà gli attori italiani entrare nelle produzioni internazionali. È la piccola battaglia che io sto facendo per la quale dico che i ruoli italiani devono essere interpretati da attori italiani”.

Era esploso un caso, a partire dall’interpretazione di Adam Driver in Ferrari. “In America esiste da anni una cultura che viene chiamata woke. Nasce come forma di rispetto per le minoranze. Ma ora vale anche per il cinema. L’ultimo Oscar l’ha vinto un film asiatico, il penultimo un film con un protagonista sordomuto. Se si racconta una storia tedesca, si fa con attori tedeschi. Prenda Niente di nuovo sul fronte occidentale, prodotto da Netflix: romanzo tedesco, attori tedeschi, girato in tedesco, vince il Bafta, il più importante premio cinematografico inglese. Intanto noi italiani stiamo gettando un’occasione”.

Quando Aldo Cazzullo fa notare che anche Luchino Visconti scelse un attore americano, Burt Lancaster, per il Gattopardo, Favino risponde che “non c’era la cultura woke. Il mio non è un discorso personale — tra l’altro sto girando due film all’estero, uno è Il conte di Montecristo —, né sindacale; è un discorso industriale. Lei sa che tra i primi dieci film più visti in Italia quest’anno non c’è un solo film italiano? Perché dobbiamo rinunciare a essere ambiziosi, a raccontare noi le nostre grandi storie? Ho una scuola di recitazione a Firenze, si chiama Oltrarno, come il quartiere dov’è nata. Ho visto molti talenti, ma non vorrei essere al loro posto. Vogliamo dare loro una prospettiva?”.

27 Ottobre 2023

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