Simbolo della città
Cosa sta succedendo alla Torre Garisenda a Bologna: l’allarme per le oscillazioni e la chiusura della strada
La pendenza supera di quattro gradi quella della torre di Pisa. Traffico interdetto e deviato nei pressi delle torri simbolo di Bologna
Cultura - di Redazione Web
Almeno fino a venerdì resterà interdetta al traffico e ai pedoni l’area attorno alle torri di Bologna, Garisenda e degli Asinelli, simbolo della città. Perché la torre Garisenda, la più bassa delle due, e anche più pendente e tozza di quella degli Asinelli, ha fatto registrare scricchiolii e oscillazioni anomale dai sensori collocati sull’edificio. La Sovrintendenza aveva lanciato un’allerta lo scorso 13 ottobre. Non si tratterebbe comunque di una situazione a rischio crollo. La zona è stata recintata, inclusa la torre degli Asinelli, e il traffico deviato nel tratto di via San Vitale, fra le strade centrali di via Zamboni e via Rizzoli.
La pendenza della Garisenda supera di quattro gradi quella della torre di Pisa. È alta 48 metri, poggia su un basamento in malta e selenite. Si muove da quando è stata costruita, da quando l’omonima famiglia nobiliare all’inizio del XII secolo l’aveva fatta erigere in piazza di porta Ravegnana, ed è arrivata a oggi superando proprietari e catastrofi. È stata citata in un sonetto da Dante Alighieri, costruita presumibilmente in funzione militare, di avvistamento, rivolta verso est, nel 1300 dimezzata. Per un periodo fu anche collegata alla torre degli Asinelli da un pontile in legno. La sua pendenza, forse dovuta a un terreno non adatto, nei secoli è andata peggiorando. L’Università di Bologna monitora il monumento con 22 sensori di spostamento, 10 estensimetri a corda vibrante, 14 inclinometri, 3 piezometri, 6 distanziometri laser, 4 sensori di temperatura, 2 gonioanemometri e una stazione meteorologica.
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Il sindaco Matteo Lepore ha comunicato in apertura della seduta del Consiglio Comunale che un comitato tecnico scientifico, un’azienda specializzata e una task force insediata lo scorso 13 ottobre sono al lavoro mentre continuano i monitoraggi. Un comitato per il restauro della Garisenda sarà istituito nei prossimi giorni. Lepore ha spiegato che il Comune non userà necessariamente “le risorse che la soprintendenza ha richiesto attraverso il bando del Pnrr, anche perché è un bando, quindi non sappiamo ancora entro novembre se queste risorse ci saranno” e che in ogni caso Palazzo D’Accursio avrebbe le risorse per affrontare il restauro.
Il traffico resterà interdetto per poter osservare e “ascoltare” meglio i sensori posizionati sulla torre Garisenda. “Stiamo lavorando perché tutto quello che si deve fare venga fatto, e che come sindaco della città intendo nei prossimi giorni, quando sarò messo nelle condizioni di avere tutti i dati e le informazioni necessarie, ad assumere tutte le iniziative che sarà opportuno assumere. Nessuna esclusa”, ha detto Lepore che intende “svolgere un ruolo di garante e di autorità istituzionale nel campo della tutela della Garisenda come monumento. Questo la legge mi chiede di fare, e lo farò”.
Lepore ha sentito il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il sottosegretario della Cultura Vittorio Sgarbi dovrebbe arrivare entro il fine settimana a Bologna per un sopralluogo secondo quanto scrive BolognaToday. Il sindaco ha ricordato anche che esiste un piano di evacuazione della Protezione Civile e non ha escluso che per salvaguardare il bene e le persone un domani si possa decidere di non far passare più i pullman nei pressi delle Torri. Anche la torre degli Asinelli, alta 98 metri e pendente 1 grado e 3, intanto è stata chiusa e vi è stato installato un pendolo per cogliere anche i suoi spostamenti. L’Università raccoglie i dati su squilibri e oscillazioni a partire dal 2009.