Respinte le istanze di revoca

Alfredo Cospito resta al carcere duro, seppellito vivo dal tribunale di Roma

Il tribunale di Roma ha deciso di seppellire vivo Alfredo Cospito imputandogli soprattutto lo sciopero della fame. Uno così è “carismatico” e quindi “pericoloso”. Capito? Il digiuno è sovversione. Manco col fascismo

Giustizia - di Piero Sansonetti

24 Ottobre 2023 alle 16:00

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L’anarchico Alfredo Cospito
L’anarchico Alfredo Cospito

Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha ordinato che l’anarchico Alfredo Cospito resti al carcere duro. Ha respinto tutte le istanze di revoca. In una ordinanza di 20 pagine, dettagliatissima, dedica la bellezza di 3 righe (tre) al parere della procura antimafia e antiterrorismo (la Dna), la quale aveva sollecitato la fine del 41 bis per Cospito. Il tribunale di sorveglianza si limita a definire “non coerenti le conclusioni” a cui è giunta la Dna, senza una sola parola di spiegazione sul motivo per il quale si ritiene che la massima autorità antiterrorismo esistente in Italia sia costituita da una massa di incompetenti che il terrorismo non lo conoscono.

Per il resto le motivazioni del tribunale – nelle quali Cospito viene sprezzantemente definito “il pescarese” – sono semplicemente l’elenco di tutte le sentenze e le ordinanze precedenti contro Cospito. Diciamo che il ragionamento piò o meno è questo: “ma se tanti Tribunali e Corti varie hanno deciso che deve stare al 41 bis, per quale mai ragione dovremmo noi decidere in modo difforme? È chiaro che il reclamo è infondato”. Il teorema è molto semplice: tu puoi chiedermi che ti sia levato il 41 bis se prima di me qualcuno ha deciso di levartelo. Ma se sei ancora al 41 bis non hai il diritto di chiedermi di togliertelo. Tecnicamente si tratta di “tautologia rovesciata”.

Il tribunale di sorveglianza, dopo aver spiegato (sempre sulla base di sentenze precedenti) che Cospito è al 41 bis perché è il capo degli anarchici – ma avere anche spiegato, sempre sulla base di sentenze, che gli anarchici sono una organizzazione orizzontale che non ha capi – illustra i motivi del carcere duro: l’organizzazione guidata (anche se non guidata) da Cospito è capace di compiere stragi e di sovvertire l’ordine democratico.

E dunque Cospito – che non è stato condannato per nessun omicidio – è responsabile di stragi e di colpi di Stato. Oltre che del famoso attentato a Prodi del 2003, del quale lo stesso Prodi è in grado di parlare visto che è ancora vivo. Poi c’è l’ultimo argomento a sfavore di Cospito. Lo sciopero della fame messo in atto per protestare contro il 41 bis. Un tipaccio che riesce a restare a digiuno per più di cento giorni al solo scopo di rivendicare un diritto suo e di molti altri prigionieri, deve essere davvero un tipo tosto davvero. Va stroncato.

Qual è la ragione di questa sentenza (chiediamo scusa a Travaglio se usiamo questa parola inappropriata: è che ovviamente a Cospito e ai suoi amici detenuti suona come una sentenza, una tragica sentenza in contrasto con il diritto internazionale e con la nostra Costituzione)? Ragioni giuridiche non ce ne sono (il linguaggio adoperato nella motivazione assomiglia moltissimo al linguaggio che si usava nelle sentenze in epoca fascista, che non fu un’epoca di esaltazione dello stato di diritto). La ragione è strettamente politica. Con questa sentenza si affermano due principi, solo apparentemente in contrasto tra loro.

Il primo è la rivendicazione del potere spropositato, individuale, che detengono alcuni magistrati. Possono decidere di mandarti alla sepoltura senza che nessuno possa fermarli. la loro azione è illegale, viola la Costituzione, ma formalmente è legale. Probabilmente questo senso del potere, spesso, li esalta. Diventa la bussola del loro lavoro. Mi si obietta: ma non tutta la magistratura è così. Già, ma bastano pochi per creare delle sopraffazioni mostruose. Il secondo principio è che quando la politica riesce a creare un movimento di opinione che spinge in una certa direzione, forcaiola, molto spesso la magistratura decide di adeguarsi. Non vale la pena sfidare il senso comune.

P.S. Chissà se ora qualcuno andrà a frugare nel passato dei tre giudici che hanno deciso di seppellire Cospito, per vedere se magari in passato hanno espresso qualche opinione contraria all’anarchia e al pensiero di Malatesta…

24 Ottobre 2023

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