Attesa per la decisione

Cospito, la Direzione nazionale antimafia chiede la revoca del 41 bis per l’anarchico

Giustizia - di Redazione

19 Ottobre 2023 alle 11:47

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Cospito, la Direzione nazionale antimafia chiede la revoca del 41 bis per l’anarchico

Revocare il 41 bis. È questa la richiesta avanzata dalla Direzione Nazionale Antiterrorismo e Antimafia nel corso dell’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma impegnato nel trattare il “caso Alfredo Cospito”, attualmente detenuto nel carcere di Sassari.

A rendere nota la posizione della Dna è stato il difensore dell’anarchico, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Il tribunale si è riservato di decidere e la decisione dei giudici arriverà nei prossimi giorni.

L’udienza era stata fissata dopo una istanza del difensore contro i rigetti da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio di due richieste di revoca anticipata del regime del carcere duro a cui è sottoposto Cospito che nei mesi scorsi ha messo in atto un lungo sciopero della fame, 182 giorni di protesta dal 20 ottobre al 19 aprile contro il regime del carcere duro.

Lo scorso giugno la Corte d’Assise di Torino aveva condannato Cospito a 23 anni, rimodulando la condanna precedente per l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano del 2006 e bocciando la richiesta del procuratore generale di Torino Piero Saluzzo, che per l’anarchico chiedeva l’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi.

A Cospito veniva contestata la “strage politica”, reato riqualificato dalla Corte di Cassazione: per i fatti di Fossano Cospito e alla compagna Anna Beniamino erano già stati condannati a 20 e 16 anni. Ma la “strage politica” nel codice penale è appunto punita con la pena dell’ergastolo. La Corte d’assise ha invece riconosciuto ad entrambi due attenuanti: le generiche e quella della lieve entità, come richiesto dalla difesa, che sottolineava come le due esplosioni non avessero ferito nessuno.

Come ricorda Luigi Manconi su Repubblica, la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, la Direzione distrettuale Antimafia di Torino, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria avevano già espresso nei mesi scorsi parere favorevole al trasferimento di Cospito dal regime detentivo di 41 bis ad uno con minore afflittività e coercitività.

Nella memoria depositata dagli avvocati Flavio Rossi Albertini Rossi e Margherita Pelazza si sottolinea come sia cambiata la sua condizione, anche in considerazione della sentenza della Consulta che ha dichiarato la prevalenza delle attenuanti nei confronti della recidiva per i reati per i quali è previsto l’ergastolo.  Inoltre, è il ragionamento dei legali, se “il presupposto del 41 bis è stato espressamente individuato nella necessità di interrompere l’attività comunicativa dello stesso, al fine di sanzionare l’istigazione ravvisata nel suo contenuto” va tenuto conto che “per due volte il Tribunale del Riesame ha escluso che le esternazioni del Cospito siano idonee ad istigare o che le stesse rappresentino indicazioni idonee ad indirizzare i soggetti presenti all’esterno a determinarsi a specifiche condotte criminose, ritenendo al contrario che le medesime si sostanzino nella manifestazione del pensiero politico del suo autore“.

di: Redazione - 19 Ottobre 2023

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