Il dibattito sulla giudice

Caso Apostolico, non sono le idee a fare il “buon giudice”

La trasparenza consente un maggior controllo dell’opinione pubblica e delle parti e vincola il giudice a un maggior onere di motivazione a sostegno della decisione assunta.

Politica - di Livio Pepino

14 Ottobre 2023 alle 13:23

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Caso Apostolico, non sono le idee a fare il “buon giudice”

Gentile direttore.
Non amando i tormentoni che solleticano solo il narcisismo di chi vi partecipa, evito di proseguire, sulla questione dell’impegno pubblico dei magistrati, un contraddittorio nel quale entrambi abbiamo esposto le nostre ragioni che saranno – come sempre – i lettori a valutare.
Solo per consentire una valutazione più informata, dunque, vorrei chiarire un punto su cui mi sembra che ci sia, tra noi, un fraintendimento. Io, infatti, parlo di idee e dello loro manifestazione; lei di appartenenze e colleganze. Normale che, così facendo, giungiamo a conclusioni diverse.

Esplicito meglio il mio pensiero. Se un giudice o un pubblico ministero appartiene a un’associazione (che sia un partito politico, l’azione cattolica o la bocciofila di quartiere) non può occuparsi di vicende che vedono coinvolti l’associazione e i suoi componenti o chi è con loro in conflitto di interessi. Se gli capita in sorte di esservi preposto, si deve astenere. Se non lo fa non è un “cattivo giudice”, semplicemente è un “non giudice”, come l’arbitro di una partita di calcio affiliato a una delle squadre in campo non è un arbitro ma il dodicesimo giocatore di quest’ultima. Sul punto non solo sono d’accordo, ma – come vede – sono più radicale di lei.

Del tutto diversa, peraltro, è la questione delle idee e della cultura dei magistrati (che, vivaddio, ci sono e guai – lo ribadisco – se non ci fossero). Tra le decine di persone di cui un giudice o un pubblico ministero si occupa professionalmente ogni giorno, alcune hanno – magari notoriamente – orientamenti ideali simili ai suoi, altre in tutto o in parte opposti. È un fatto, non una scelta. Il “buon giudice” deve occuparsi di tutti con eguale attenzione e assoluto disinteresse personale: i suoi orientamenti culturali incideranno ovviamente sulla sua decisione, la cui fondatezza sarà data dal rigore della motivazione e dalla resistenza negli ulteriori gradi di giudizio (o, nel caso del pubblico ministero, ai controlli del giudice).

È quello che accade ogni giorno, in ogni parte del mondo e la situazione non cambia se gli orientamenti di quel giudice o di quel pubblico ministero sono stati, in epoca più o meno recente, espressi in pubblico (ovviamente con la correttezza e l’equilibrio che si richiede a chi esercita la delicata arte di giudicare). Anzi, la trasparenza consente un maggior controllo dell’opinione pubblica e delle parti e vincola il giudice a un maggior onere di motivazione a sostegno della decisione assunta. Potrei fare molti esempi.

Mi limito a ricordare, con riferimento a una vicenda particolarmente drammatica, che l’estensore di uno dei provvedimenti che consentirono a Eluana Englaro di porre fine a una vita non meritevole di essere vissuta era notoriamente impegnato in ambienti cattolici e, per passare a una questione assai più frivola, che il pubblico ministero istruttore del processo che portò, anni fa, alla retrocessione della Juventus era un accanito tifoso bianconero, abituale frequentatore dello stadio …

Quella che ho provato a descrivere è la regola per i buoni giudici e i buoni pubblici ministeri. Eventuali atteggiamenti contrari non dipendono dalle idee e dagli orientamenti ma, più semplicemente, dal fatto che chi li assume non è un buon giudice o un buon pubblico ministero.
Cordialmente

P. S. Alla sua sollecitazione su cosa penserei se mi toccasse in sorte, in un processo, un giudice dalle idee notoriamente opposte alle mie rispondo senza difficoltà. Se l’oggetto della causa fosse una questione non politicamente sensibile (un risarcimento, una separazione coniugale, una questione di vicinato) la cosa mi lascerebbe del tutto indifferente. Se invece la questione fosse politicamente sensibile preferirei conoscere le sue idee piuttosto che saperle forzatamente occultate.

14 Ottobre 2023

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