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Salario minimo, dal Cnel di Brunetta assist alla Meloni: bocciata la proposta delle opposizioni

Economia - di Redazione

5 Ottobre 2023 alle 09:05

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Salario minimo, dal Cnel di Brunetta assist alla Meloni: bocciata la proposta delle opposizioni

Un “no” che sembrava già scritto quando l’11 agosto scorso, pressata dalle opposizioni (con l’eccezione dei renziani di Italia Viva) la premier Giorgia Meloni aveva incaricato il Cnel guidato dall’ex ministro Renato Brunetta di elaborare entro 60 giorni un “documento di osservazioni e proposte” sul salario minimo legale.

Proposte che arriveranno il prossimo 12 ottobre ma le osservazioni già contenute nelle 24 pagine intitolate “Elementi di riflessione sul salario minimo in Italia”, votate martedì in commissione Lavoro del Cnel con il solo no della Cgil e l’astensione della Uil, sono una chiara risposta ai desiderata dalla presidente del Consiglio: per il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro non è possibile identificare per legge una soglia di retribuzione oraria sotto la quale non scendere.

Pur senza mai citare il disegno di legge delle opposizioni che vuole fissare a 9 euro lordi la retribuzione minima, il Cnel boccia la misura: l’ente guidato da Brunetta si appella in particolare alla stessa direttiva europea sui salari minimi citata dalle opposizioni, sottolineando come questa esprima “una netta preferenza di fondo per la soluzione contrattuale rispetto a quella legislativa”.

Italia che sul punto è tra i leader europei: la contrattazione collettiva copre il 95% dei lavoratori dipendenti, ovvero 13,8 milioni su 14,5 milioni, di cui 13,3 interessati da contratti firmati da Cgil, Cisl e Uil. Inoltre le paghe medie sono in linea con i parametri europei: 7,10 euro all’ora in base ai dati Istat del 2019.

Quanto ai contratti pirata, altro tema tirato in balla dalle opposizioni, il Cnel sottolinea che interesserebbero solo lo 0,4% dei dei dipendenti nel settore privato (a eccezione di agricoltura e colf) rispetto al 96,5% di garantiti da contratti collettivi firmati da Cgil, Cisl e Uil.

Criticità” ci sono, lo ammette la stessa commissione che ha elaborato il documento: a partire dal “fenomeno dei ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi”.

Dunque la soluzione suggerita dal Cnel è quella di adottare un “piano di azione nazionale” per “un ordinato e armonico sviluppo del sistema della contrattazione collettiva”, che dovrebbe dare una risposta “tanto alla questione salariale quanto al nodo della produttività”.

Una risposta che non è piaciuta a opposizioni e Cgil. Per Maurizio Landiniil governo ha fatto un errore nello scaricare sul Cnel la questione del salario minimo. Il Cnel non può sostituirsi né al governo né alle parti sociali. Siamo di fronte a un’emergenza salariale fondamentale e c’è un livello di precarietà incredibile”. Non si arrende invece la segretaria Pd Elly Schlein, che annuncia di voler continuare la “battaglia” che “serve a quei tre milioni e mezzo di lavoratori che sono poveri e non è un destino accettabile”. Soddisfatta, com’era prevedibile, la ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone: “L’importante è assicurare condizioni di lavoro dignitose alle persone”, il suo commento.

di: Redazione - 5 Ottobre 2023

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