A Busto Arsizio
Mamma a 11 anni, condannato il vicino di casa: “Non ha mai visto il figlio, tolta ai genitori”
La ragazzina portata in ospedale perché aveva dolori all'addome. L'uomo, 27 anni, un amico di famiglia, condannato a 10 anni di carcere e 80mila euro di provvisionale. L'11enne affidata a una comunità
Cronaca - di Redazione Web
Da tempo aveva un forte dolore addominale. I genitori non riuscivano a capire, l’hanno portata in Pronto Soccorso. Non si trattava di un malore: la bambina era incinta, aspettava un figlio a 11 anni. Per quella gravidanza è stato condannato il vicino di casa, all’epoca dei fatti 27enne, a dieci anni di carcere e a 80mila euro di provvisionale. E i genitori sono stati giudicati non idonei ad accudire la vittima di questa storia. La vicenda terribile si è consumata a Busto Arsizio ed è stata raccontata dal quotidiano La Prealpina.
Neanche i medici credevano ai loro occhi davanti all’ecografia: una gravidanza al quarto mese. Avevano avvertito i carabinieri e la bambina era stata ascoltata in audizione protetta in una stanza d’ospedale. Raccontò due episodi accaduti in cortile. Il vicino di casa, un amico di famiglia, aveva avvicinato la ragazzina mentre questa giocava in cortile con altri amici e l’aveva portata in un locale isolato del caseggiato dove vivevano entrambi. Per quanto non riuscisse ancora a definire cos’era successo, la bambina aveva cominciato a evitare quel ragazzo.
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Ha partorito a luglio 2022, parto cesareo perché non era abbastanza matura per gestire contrazioni e spinte. È stata affidata a una comunità dove sta seguendo un percorso psicologico. Non ha mai visto suo figlio, che ha 14 mesi e vive con i genitori affidatari. La ragazza da qualche tempo ha ripreso i contatti con i genitori. Al piccolo venne subito eseguito l’esame del dna che confermò i sospetti sul vicino di casa. L’uomo era stato arrestato nell’agosto del 2022, si trova tutt’ora in carcere. “Mi dispiace”, ha detto nel processo. La pena inflitta dal gup Veronica Giacoia è stata perfino superiore a quella richiesta dal pubblico ministero Flavia Salvatore.